martedì 24 gennaio 2012

PER SALVAGUARDARE L'AMICIZIA


Ecco il pensiero di Anselm Grun, teologo e psicanalista junghiano, in merito ai pericoli che si possono insidiare in un rapporto di amicizia e che si possono tenere a mente per far si che l'amicizia rimanga solida e viva tra le due parti. Partendo dal presupposto che nelle relazioni umane nulla è scontato o da dare per scontanto. Il testo è tratto da: "Il breve libro dell'amicizia" de Anselm Grün, Editrice Queriniana, Brescia, 2004, pp. 62-65.

"Non è detto che l'amicizia funzioni. Quattro in particolare sono i pericoli che minacciano l'amicizia citati dagli scrittori. George Bernanos indica nella noia il nemico più grande: "Nessuna amicizia può resistere alla noia". Quando gli amici non hanno più nulla da dirsi, quando si sono abituati l'uno all'altro ma non sono più aperti a qualcosa che va al di là di loro stessi, la noia ucciderà l'amicizia. Il flusso tra gli amici è interrotto. L'amicizia secca, si arena. La noia nasce ogni volta che la sorgente della fantasia e della creatività si inaridisce. Spesso la causa di tutto ciò è il nascondere all'altro i propri sentimenti. Ma quanto più ci si trattiene dall'esprimerle, tanto meno le emozioni possono fluire in noi e tra di noi. Perdiamo gradualmente la capacità di vivere la bellezza in modo intenso. Meno parliamo dei nostri sentimenti e delle nostre esperienze, più si spegne la capacità di vivere qualcosa. E questo irrigidimento si trasforma in tedio. Ciascuno dei due annoia all'altro, invece di raccontare, pieno di entusiasmo, le proprie esperienze ed emozioni.

Il secondo pericolo consiste nell'attività eccessiva. Chi è sempre impegnato, chi si rifugia nel lavoro, non solo non ha tempo per l'amicizia, ma divento per di più incapace di essere amico di un'altra persona. Gli amici migliori non sono le persone baciate dal succeso, bensì quelle che sono state colpite dal destino, che sono consapevoli delle proprie debolezze e dei propri limiti. L'amicizia necessita dell'apertura all'altro. Chi soffoca i propri sentimenti in mille attività, diventa incapace di condividerli con l'amico. Ma chi non ha più nulla da condividere non può essere amico di nessuno. Può godere dell'amicizia solo chi non si sottrae alla povertà del proprio io. Questa è la conclusione a cui giunge Goethe: "Solo a noi poveri, che possediamo poco o nulla, è concesso godere pienamente della gioia dell'amicizia. Non abbiamo altro che noi stessi. Ed è questo io che dobbiamo donare completamente".

Il terzo pericolo è costituito dalla mancanza di parità tra gli amici. "La preponderanza eccesiva di una parte turba l'amicizia", afferma il barone Adolf von Knigge. Se uno dei due amici si pone come sostegno, terapeuta, benefattore dell'altro, l'amicizia viene distrutta. L'amicizia ha bisogno di un 'io' e di un 'tu' posti sullo stesso piano. Ognuno dei due dona qualcosa all'altro. Ognuno arricchisce l'altro. Se una relazione tra chi aiuta e chi è aiutato si trasforma in amicizia, chi aiuta deve rinunciare alla sua posizione di superiorità e mettersi alla pari dell'amico. Se continua ad assumere il ruolo di padre o benefattore, distrugge così facendo l'amicizia. L'amico sente di venir curato e istruito, ma non amato per quello che è. E questo non è più amicizia.

La quarta minaccia all'amicizia , descritta da Ernst Raupauch, è collegata alla terza "L'ecceso di buone azioni indebolisce l'amicizia invece di rafforzarla". Esistono persone che donano troppo agli amici. Ciò suscita nell'amico la sensazione che l'altro voglia comprare la sua amicizia. Egli soffocherà questo sentimento, ma presto il sentimento represso lo porterà all'aggressività e infine alla durezza. E il cuore indurito è incapace di amicizia. Nell'amicizia non ci devono essere dislivelli come quello tra il ricco che dà e il povero che riceve, tra l'ignorante e il sapiente, tra il sano e il malato. L'amicizia ha bisogno di uguaglianza tra gli amici, altrimenti è a rischio".
Bene ragazzi e ragazze vi invito a riflettere sull'argomento e vi invito anche a individuare analogie su ciò detto sull'amicizia e l'Amore inteso come rapporto a due ovvero rapporto di coppia . una abbraccio a tutti voi e come mio solito salutarvi
                   
  B  U  O  N  A     V  I  T  A       A         V  O  I  



Vincenzo D'Angelo  

Counselor -  Life Coach  -  T. di Armonizzazione Posturale  -  Mediatore  Familiare -  Naturologo - operatore Shiatsu  -  Massaggiatore Olistico - Pratictioner e master Pratictioner in  P. N. L.
 esperto in csienze e tecniche di comunicazione psicocorporea e artcounseling. 

studio  ad  Avellino - Caserta - Napoli -    tel. 338  8809519    e:mail   equilibrioarmonia@libero.it

domenica 22 gennaio 2012

QUANDO IL CAMBIAMENTO VA A BRACCETTO CON IL MIGLIORAMENTO


Quando parlo di cambiamento intendo dire che il cambiamento non è qualcosa riservato solo a chi vuole metterlo in pratica. La nostra vita infatti è un continuo cambiamento, che lo si voglia o meno!Cambiamo fisicamente cambiando costantemente ogni singola cellula del nostro corpo e per fare tutto questo non è richiesta la nostra approvazione.Così come non ci viene chiesto se siamo d’accordo o no dal mondo che, intorno a noi, cambia a velocità della luce.Che ci piaccia o no, il cambiamento è parte integrante della vita.La vera differenza per noi avviene quando facciamo in modo che il cambiamento produca un miglioramento, quando lo gestiamo a nostro vantaggio invece di subirlo e lo trasformiamo in un progresso.
Il problema è che spesso cambiare fa paura. Perché in maniera più o meno forte ci allontana da qualcosa che era parte delle nostre abitudini, forzandoci ad accettare una nuova condizione.L’idea non ci piace e istintivamente respingiamo il concetto di cambiamento. Dopo tutto “siamo fatti così”…Allo stesso tempo però, siamo spesso insoddisfatti di quello che otteniamo dalla vita e vorremmo migliorare le cose. 
Ma come possiamo fare in modo che le cose migliorino, se continuiamo a farle nello stesso modo di sempre?Bella domanda. Non possiamo.Infatti le cose cambieranno e noi otterremo sempre lo stesso risultato se affronteremo le nuove situazioni con la vecchia mentalità.
Per molte persone, purtroppo, è che spesso si tende a vedere il cambiamento come una sorta di annullamento della nostra persona per costruirne un’altra con nuove caratteristiche. Come se cambiare volesse per forza dire buttare giù tutta la casa per ricostruirla da zero…Pensate a frasi che tutti diciamo comunemente, come: “Sei cambiato, non ti riconosco più” oppure “Non cambiare mai!”… Leggendo tra le righe, si può facilmente notare come facciano pensare al cambiamento come a qualcosa di negativo, che ci modifica o sostituisce con qualcosa di sconosciuto e quindi pericoloso.
Niente di più sbagliato.
Cambiare abitudini, idee, punti di vista e quant’altro faccia parte di noi fa sì parte del cambiamento, ma non siamo “noi” a cambiare.Al contrario, siamo noi che “decidiamo” di cambiare! Una nostra abitudine, una nostra idea, un nostro atteggiamento…Il cambiamento è una straordinaria occasione di evoluzione, di espansione e di miglioramento di quello che siamo. Se lo guidiamo consapevolmente non facciamo altro che partire dalla nostra condizione presente e migliorare quell’aspetto della nostra personalità o quel nostro modo di fare.
Perciò, come dicevamo, il cambiamento avverrà comunque, non abbiamo certo il dono di fermare il tempo o di cambiare le leggi della natura umana: ciò che possiamo e dobbiamo impegnarci a cambiare sono i risultati, le conseguenze di quello che accadrà comunque e indipendentemente dalla nostra volontà.Allora, in questo modo la parola “cambiamento” potrà corrispondere a “miglioramento”.E cambiare non vorrà più dire distruggere il vecchio sé per fare spazio ad uno nuovo, ma espandere il proprio sé così da farlo diventare qualcosa di più grande e diverso, in grado di accogliere sia quello vecchio che quello nuovo!Non “cambiare noi stessi”, ma, anzi, diventare ancora di più chi noi siamo veramente!
Ecco perché gestirsi al meglio nella fase del cambiamento è una delle cose più importanti: in quel momento decidiamo se guidare la nostra vita verso la direzione che scegliamo o mollare il volante. E ovviamente nel secondo caso, la migliore delle ipotesi è che tutto continui ad essere così come è…

Quindi ti invito a fare questo semplice lavoro mentale: inizia a sostituire la parola “cambiamento” con “miglioramento” e ogni volta che senti parlare di “cambiamenti” chiediti mentalmente come trasformarli in miglioramenti, in progresso.Allenati costantemente a gestire il cambiamento invece che subirlo: sei libero di farlo!

                             B  U  O  N  A    V  I  T  A    A    T  E  


Vincenzo D'Angelo  

Counselor -  Life Coach  -  T. di Armonizzazione Posturale  -  Mediatore  Familiare -  Naturologo - operatore Shiatsu  -  Massaggiatore Olistico - Pratictioner e master Pratictioner in  P. N. L.
 esperto in csienze e tecniche di comunicazione psicocorporea e artcounseling. 

studio  ad  Avellino - Caserta - Napoli -    tel. 338  8809519    e:mail   equilibrioarmonia@libero.it

COSA VUOL DIRE BEN-ESSERE


Il Counseling si occupa di promuovere il benessere dell’individuo e quindi della comunità nel suo complesso.
Proviamo a riflettere su alcune delle qualità e dei presupposti che fanno della nostra condizione esistenziale una condizione di bene-essere.
Amare se stessi: attenzione, rispetto, accettazione.
Coltivare talenti: sviluppare le proprie capacità peculiari, valorizzare la diversità.
Ritrovare la meraviglia: aprirsi alla sorpresa ed alla novità, guardare come bambini.
Usare la parola in modo impeccabile: divenire consapevoli del nostro modo di comunicare.
Pensare pensieri attivi: coltivare la propositività, la riflessione, non pensare pensieri altrui.
Attivare la volontà: riconoscere la libertà di affrontare attivamente impegni, limiti e mancanze.
Rispettare il silenzio: scoprire e frequentare un proprio spazio interiore di quiete.
respirare-corpo-energia 
Praticare l’impegno concreto: riconoscere il privilegio del luogo e della condizione nella quale siamo nati.
Dialogare con la diversità: riconoscere la bellezza della varietà del nostro mondo.
Reinventarsi: ampliare l’idea che abbiamo di noi stessi, non congelare la nostra sete di conoscenza ed esperienza.
Nello spazio dell'incontro di Counseling troviamo l'aiuto e la possibilità di ricordare il nostro naturale diritto al benessere e di riscoprire dentro di noi i talenti e le risorse grazie alle quali questo diritto può essere esercitato nuovamente nella nostra vita.

sabato 21 gennaio 2012

Hic et nunc” Detto latino .....che significa : - QUI ED ORA -


Cos’è Il “Qui ed ora”

“Quella sensazione di assoluta quiete interiore, derivante dalla capacità di concentrare i propri pensieri sul qui ed ora.”
  
Qui ed ora. Uno stato naturale dell’essere.
Qui ed ora. Nessun pensiero, nessuna preoccupazione.
Eppure è raro ritrovarci in questo stato di grazia: troppo spesso viviamo tra i fallimenti del passato e le angoscie del futuro. La nostra mente, come una scimmia esagitata in una gabbia, non trova mai quiete e salta da un pensiero all’altro alla ricerca di evasione.

Perché dovresti coltivare Il “Qui ed ora”

Ti è mai capitato di pensarci? Dov’è che cerchiamo la nostra felicità? Dove fissiamo i nostri obiettivi?
La e dopo. Mai qui ed ora.
L’azione stessa di definire un obiettivo è l’ammissione che non possiamo essere felici ora, che c’è qualcosa di sbagliato nella nostra vita presente e che siamo disposti ad essere felici solo quando avremo raggiunto i nostri obiettivi. Peccato che ad ogni obiettivo raggiunto la nostra mente ricerchi immediatamente un nuovo traguardo… ed un altro ancora, in un circolo vizioso che non ci rende poi così diversi da criceti in gabbia.
Ma Il Qui ed ora può liberarci da queste catene immaginarie. Immergendoci completamente nel momento presente, vivendo con consapevolezza ogni istante, ogni momento, ogni passo del nostroobiettivo primario : la nostra esistenza ,   così ogni cosa diventa più intensa.
  • il cibo che mangiamo svela sfumature di sapore che non avevamo mai immaginato;
  • i piccoli piaceri della vita riescono a trasformare radicalmente le nostre giornate;
  • la maggiore attenzione che mettiamo nello studio ci permette di memorizzare meglio ed in minor tempo;
  • fare una cosa alla volta aumenta la nostra produttività;
  • il focus ritrovato sviluppa la nostra concentrazione;
  • la maggior attenzione sul presente ci aiuta a dare priorità a ciò che è veramente essenziale; a dare la serena attenzione agli obiettivi intermedi ( i vari passi del nostro vivere quotidiano )
Vivere nel qui ed ora costantemente richiede pratica, ma i benefici che può darci sono inestimabili. Perché non provarci… ...  "Hic et nunc".   Buona VITA 

Vincenzo D'Angelo    
Counselor -  Life Coach  -  T. di Armonizzazione Posturale  -  Mediatore  Familiare -  Naturologo - operatore Shiatsu  -  Massaggiatore Olistico - Pratictioner e master Pratictioner in  P. N. L.
 esperto in csienze e tecniche di comunicazione psicocorporea  

LETTERA AD UNA AMICA IN UNA FASE DI CONFUSIONE E DI DOLORE


Carissima vorrei che comprendessi che questo momento della tua vita è solo una fase e come tutte le fasi della vita è destinata al cambiamento e all'evoluzione ma la questione più importante è che in questo momento malgrado la confusione e il dolore in cui fluttui sei una persona fortunata. Il tuo dolore , la tua confusione esistenziale sono l'espressione esterna sintomatologica della tua essenza, del tuo spirito della tua identità che scalciano per emergere e venire fuori per farti crescere, conoscere ed esplorare il tuo talento. Così che potrai metterlo in pratica e renderlo fruibile da chi ti circonda, così sarai apprezzata , riconosciuta e ti sentirai immersa in un sistema dove tu farai la tua parte e saprai che è quello il ruolo giusto . 
Questo è ciò che dentro di te si accinge ad avverarsi , questo è ciò che si chiama gestire il processo di crescita personale e può essere paragonato a quello che Joseph Caumbpell ha definito il “ viaggio dell’eroe” , questo studioso americano che per decenni si è occupato di tutte una serie di storie, leggende, miti maschili e femminili, di diverse culture e periodi storici, notò che in tutte quelle storie ed esempi, separati dallo spazio e dal tempo, esisteva una sorte di “ struttura profonda” queste storie erano, quindi, accomunate da una medesima cornice di referenza. La prima fase del “viaggio dell’eroe” è : sentire la chiamata ed è quello che sta capitando a te , ecco perché ti dico che sei fortunata. 
Il viaggio ha inizio con una chiamata . veniamo al mondo e il mondo ci presenta delle circostanze che richiedono o tirano fuori da noi l’unicità della nostra forza vitale . Eckhart Tolle, autore del potere di adesso, afferma che la funzione primaria dell’anima è quella di risvegliarsi. Non veniamo al mondo per dormire. Veniamo al mondo per svegliarci e risvegliarci, e per crescere ed evolvere. E quindi la chiamata e sempre un richiamo a crescere a contribuire, a portare nel mondo la misura maggiore della nostra forza vitale. Spesso la chiamata viene da una sfida, una crisi, un momento di bisogno per noi o per gli altri, essa può venire tanto da grandi sofferenze, quando da grandi gioie o a volte da entrambe le cose contemporaneamente. Ecco tu stai sentendo una chiamata che si riferisce alla tua identità, allo scopo della tua vita, puoi scegliere di accettarla o ignorarla. Accettarla significa affrontare un confine oltrepassarlo spingendoci in un “territorio” di una nuova vita . Ignorarla di solito porta all’intensificazione di problemi e di sintomi.
Adesso prima di lasciarti e salutarti augurandoti tutto il bene ti scrivo un passo di un libro a me caro e ti chiedo di riflettere
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LO SPIRITO SI STA RISVEGLIANDO PER MEZZO DI UN SISTEMA NERVOSO UMANO 

Da un certo punto di vista questo può sembrare un’idea banale, tanto è ovvia. Ma è importante rendersi conto che il sistema nervoso umano è il più avanzato e creativo strumento musicale o dispositivo di calcolo che sia mai esistito. Nulla gli si può anche solo accostare in termini di capacità, complessità, potenza. I Buddhisti vedono il sistema nervoso umano come il primo premio di una lotteria : immaginate uno stuolo di spiriti in fila che aspettano di venire al mondo e di ricevere ciascuno un sistema nervoso per compiere il viaggio. Immaginate di essere in coda, e che lo spirito due posti davanti a voi riceve il sistema nervoso di un serpente, lo spirito dietro di lui quello di una giraffa, e quando viene il vostro turno allo sportello dicono “OK, per te un sistema nervoso umano” forse ricordate quel momento straordinario….. l’emozione unica che avete provato, quel sentirvi fortunati e felici oltre misura, perché sapevate che un sistema nervoso umano vi avrebbe dato il più formidabile potenziale per la trasformazione e l’autorealizzazione della coscienza. Il sistema nervoso umano vi da tutte le possibilità per intraprendere il viaggio dell’eroe.
Ovviamente, però, c’è lo danno senza il libretto delle istruzioni. Una volta entrati nella società umana ne dimentichiamo la magnificenza, abbagliati come siamo dal tubo catodico e con le orecchie piene di chiacchiere e messaggi pubblicitari. Uno degli inconvenienti dell’avere un computer biologico così sensibile è il fatto che, se non è sintonizzato correttamente, può generare anche esperienze davvero spiacevoli.


Ciao un abbraccio 
VINCENZO

domenica 15 gennaio 2012




"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a 

trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie 

della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In Te si trova occulto il Tesoro degli 

Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei."

Oracolo di Delfi