venerdì 21 febbraio 2014

"Corpo\Spazio \ C/re/Azione"


 COUNSELING CORPOREO
"Corpo\Spazio \ C/re/Azione"

OBIETTIVI
Individuare e utilizzare le risorse personali
co-creare insieme gli obiettivi
sperimentare nuove esperienze
agire nuovi schemi di comportamento



DESTINATARI
L'incontro è aperto a tutti coloro che desiderano conoscere meglio se stessi e il rapporto

con la propria espressività corporea
contattando la propria creatività


PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

tel: 338 8809519


 
La ricerca di sé attraverso
 il Counseling corporeo

durata: 12 ore in 4 incontri
costo: 100 € (comprensivi di IVA)
luogo:  Caserta



Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.
conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
TEL.  :  338-8809519 
professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013" 

domenica 16 febbraio 2014

ANSIA ? UNA MIA ALLEATA

Spesso riconosco con gratitudine, di essere una persona fortunata perché posso svolgere quotidianamente un’attività, il Counseling, che può dar modi e idee per il benessere e la crescita delle persone accanto a me aiutandomi, nel contempo, a sviluppare anche le mie stesse aspirazioni e qualità. Insomma un’attività che ti da soddisfazioni, ti appassiona e ti diverte e che con difficoltà chiami “lavoro”,non  puoi senza ombra di dubbio definirti   fortunato. MA CHI E’ E COSA FA UN COUNSELOR ? 
Credo sia importante illustrare la funzione del COUNSELOR   a chi si avvicina per la prima volta all’argomento, onde evitare che si creino incomprensioni e ambiguità. 
Per incontrare il primo COUNSELOR dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di 2500 anni e tornare ad Atene, in Grecia, con un po’ di fortuna , andando a passeggio per le vie assolate in mezzo alla folla che va verso il mercato, potremmo incontrare Socrate. La cosa non dovrebbe essere difficile visto che il filosofo aveva l’abitudine di fermarsi a parlare con le persone . Poneva loro molte domande, con l’obiettivo di farle riflettere sul fatto che le loro convinzioni spesso erano false, frutto di principi e pregiudizi indotti. 
Con i suoi interrogativi Socrate metteva in dubbio queste certezze, benché non tentasse di sostituirle con le proprie . Piuttosto, invitava l’interlocutore a formarsi un opinione personale . Questa sua tecnica è stata definita  MAIEUTICA, letteralmente  l’arte dell’ostetricia Socrate non faceva nascere bambini, ma nuove idee in chi aveva di fronte . 
Proprio come lui un bravo counselor :

·   OPERA ATTRAVERSO DOMANDE, CHE SERVONO PER FARTI RIFLETTERE SULLE TUE CONVINZIONI, CHE SPESSO SONO LIMITANTI.

·  NON FORNISCE LE PROPRIE  SOLUZIONI MA TI AIUTA A TROVARLE AUTONOMAMENTE, IN FUNZIONE DI QUELLO CHE E’ GIUSTO PER TE.

· UTILIZZA E INSEGNA TECNICHE PER FARTI GENERARE  NUOVI COMPORTAMENTI, IDEE, MODI, CONVINZIONI E COSI’ VIA.

Metaforicamente immagina una pianta che si trova in un giardino meraviglioso. Senti l’odore dei fiori, osserva l’incredibile gamma di colori e sfumature, goditi la pace e l’aria pulita. Tu sei il giardiniere e il tuo compito è mettere le piante nelle condizioni di crescere e fiorire. Le piante hanno la tendenza ad andare verso il sole e quando non crescono diritte soffrono. Il giardiniere allora per prima cosa elimina le erbacce e tutti gli ostacoli che impediscono o rallentano la crescita , poi mette a loro fianco un piccolo bastone, uno strumento cui, se vorranno, potranno appoggiarsi per svilupparsi nella direzione che è loro più congeniale, e finalmente sbocciare rigogliose. QUESTO FA IL COUNSELOR:
·         TI AIUTA  A CAPIRE IN CHE DIREZIONE VUOI CRESCERE;
·         ELIMINA O RIDUCE  I FATTORI CHE IMPEDISCONO O RALLENTANO LA CRESCITA;
·         TI FORNISCE GLI STRUMENTI PER RAGGIUNGERE IL RISULTATO, O MEGLIO, TI AIUTA A CREARLI.

Secondo me però un buon COUNSELOR deve avere anche un altro obiettivo, che sta sopra tutti gli altri LA FELICITA’, ovvero il benessere, del cliente.

Troppo spesso, infatti, ho visto persone ottenere i risultati desiderati  per ritrovarsi magari più sicure e gratificate e al contempo infelici tanto quanto lo erano prima.
 Continuo a essere affascinato  da come noi esseri umani siamo in grado di trasformare la nostra realtà in un paradiso o in un inferno, da come i nostri pensieri  condizionano i risultati che otteniamo e da come, imparando a usare meglio questo potentissimo strumento donatoci da madre natura, possiamo trasformare le nostre esistenze.
Quando si ha la possibilità di incontrare ogni anno tante persone diverse, per età ed estrazione sociale ( dallo studente all’imprenditore dalla casalinga al pensionato), di lavorare con loro aiutandole a raggiungere gli obiettivi desiderati e a superare le problematiche che li ostacolano, di ascoltare le loro storie e condividerne i sogni e i dubbi, una domanda sorge spontanea : MA COME MAI TANTE PERSONE VIVONO NELL’ANSIA E NELLA SOLITUDINE ?
COM’E’ POSSIBILE CHE, IN UN MONDO CHE CI OFFRE COSI’ TANTE POSSIBILITA’ PER ESSERE FELICI, IN CUI ABBIAMO MILLE OPPORTUNITA’ PER REALIZZARE LA VITA CHE DESIDERIAMO, SIANO COSI’ TANTI QUELLI CHE NON FANNO ALTRO CHE RIEMPIRSELA DI STRESS, TENSIONI, RABBIA, FRUSTRAZIONI E INFELICITA’ ?

L’ansia e un sentimento che nasce da una modificazione corporea dovuta  alla percezione del pericolo. Rappresenta, in breve, le mille forme della paura. L’ansia è il disturbo psicologico più diffuso, ma la sua origine è nella maggior parte dei casi culturale. Comprenderne i meccanismi interiori facilita il suo superamento. 
Ma per governare l’ansia, per valorizzarne la funzione creativa e adattiva, per evitare che si trasformi in attacco di panico, è necessaria una strategia di auto sviluppo che faccia perno sulla VOCAZIONE alias TALENTO oppure DOTE dell’individuo. Quando parliamo di vocazione, non dobbiamo fare l’errore di pensare solo alla “chiamata” di stampo religioso, ma dobbiamo pensare ad un insieme di attitudini e passione, di talento e amore, questa è una delle strade per la felicità.
L’ansia , a mio avviso, è strettamente legata alla vocazione. Sorge nel momento in cui sentiamo di poter spendere la nostra vita in funzione di un senso e di un significato che non riusciamo a decifrare.
Risorge come paura di non riuscire. 
L’accostamento ANSIA – VOCAZIONE può sembrare strana. In effetti è originale e deriva da una lunga riflessione e applicazione professionale.  La nozione di contesto è estremamente complessa. Concerne il periodo storico in cui una persona vive, il suo paese, la sua comunità, le relazioni, affettive. In particolare distinguo due periodi dal dopoguerra a oggi.
Il primo periodo è caratterizzato dalla corsa al successo di stampo maschile e dalla mistica della femminilità. L’ansia deriva dalla paura del fallimento della performance e dall’incapacità di adattarsi ai compiti che la società patriarcale impone alle donne. Il paradigma culturale prevalente è quello dell’obbedienza . Educatori e terapeuti  sono orientati  e orientano l’interlocutore ad adeguarsi  a regole e norme sociali. L’ansia è un sintomo della incapacità di adattamento  e al contempo lo stimolo più potente a cambiare e così i movimenti  sociali e culturali degli anni sessanta e settanta modificano il paradigma di base. 
Dall’egemonia dell’obbedienza, subentra la spina ad autodeterminare e auto realizzare la propria esistenza .  Si passa dalla necessità di adattamento a un contesto forte alla possibilità di autorealizzazione in un contesto fragile. 
Comincia così una seconda fase dove l’individuo viene chiamato a diventare pieno e sovrano di se stesso e di conseguenza a dimostrarlo. 
L’ansia così emerge come ricerca della propria vocazione , come paura di non riuscire e o come incompetenza nel realizzare desideri, sogni e passioni. Su questa strada, sorgono nuovi ostacoli. Le vecchie difese terapeutiche molecolari rinascono come medicine di performance. Ed ecco  il dilagare di varie pillole come forma di doping/scorciatoia che conduce a nuovi vicoli ciechi . 
Inoltre la complessità dell’essere si deforma nel’economica  possibilità dell’avere e si insinua nelle relazioni sociali. Creando nuove ansie e paure. 

Ma l’ansia continua ad essere un potenziale fattore di cambiamento, come l’ho è stata negl’ anni sessanta e settanta, una straordinaria alleata, che va ascoltata e interpretata. Come afferma Gabbard, illustre psichiatra e accademico americano, molto studiato anche nelle nostre facoltà di psicologia, gli individui tendenzialmente più ansiosi, non sono certo i più sbagliati o malati. In alcune situazioni, possono essere meglio equipaggiati di altri per sopravvivere ai pericoli ambientali, possono sviluppare un pensiero altamente creativo e spesso usano la loro ansia come segnale per crescere, migliorare e sviluppare le loro capacità. Ancora oggi nelle situazioni più gravi, cioè quando l’ansia inficia complessivamente la qualità della vita, lo psichiatra o il terapeuta si trova di fronte ad una molteplicità di dilemmi:
quale trattamento prescrivere e con quale finalità? Si deve affrontare il sintomo o lavorare con la persona che pone un problema? Gli stessi assunti culturali su cui i terapeuti fondano la loro pratica clinica portano a risposte molto diverse c’è chi abbraccia la terapia della chimica e chi all’opposto, cerca di accompagnare il suo paziente alla ricerca del senso che si nasconde dietro al sintomo .
La mia ipotesi come Counselor  è che l’ansia sia correlata al rapporto fra individuo e contesto e che sia un segnale che rimanda all’individuazione di obiettivi di sviluppo. In particolare oggi è saltata la divisione gerarchica dei bisogni. Ciò che sopratutto indicano gli adolescenti, con le loro ansie, le loro speranze, le loro rinunce, le loro amicizie e amori, è che il bisogno di sicurezza non può essere disgiunto dal bisogno di stima, appartenenza e autorealizzazione e che l’essere espropriati della speranza, come dice il nostro amato Papa Francesco, è come operare un genocidio culturale nei confronti di un’intera generazione. 
Come dicevo la mia ipotesi è che al’origine delle ansie moderne, sulla base di un travagliato cambio storico, c’è un problema squisitamente culturale , da cui possono nascere problemi psicologici. La vocazione , come combinazione fra attitudini e passione , fra talento e amore, fra impegno e gratificazione, è una delle strade possibili sia per superare l’ansia che per affermare e soddisfare in termini costruttivi e dinamici i propri bisogni. Non è una terapia, ma un metodo e una strategia di sviluppo e di affermazione, individuale e collettiva. L’ostacolo maggiore è l’ideologia della crisi e dell’emergenza. Viviamo in un contesto socioculturale in cui la crisi e l’emergenza ci accompagnano nel nostro quotidiano incutendoci paura, ciò che per natura dovrebbe essere delimitata e limitata ( crisi e emergenza ) nel tempo sono  diventate stabili e costante, la nostra emergenza sembra infinita a tal punto che il concetto di futuro diventa una minaccia. Per superare la logica dell’emergenza bisogna riprendersi il senso del futuro, riappropriandosi del proprio talento, della propria creatività, del proprio dono in modo da trasformare la propria vita usando l’ansia come alleato e non come fonte di paralisi. Il malessere diffuso ci indica la repressione di una potenzialità intrinseca alle nostre vite, la spinta dell’autorealizzazione , che ha messo in dubbio e in crisi il concetto di adattamento e di obbedienza. 
La liberazione di questa tensione vitale attraverso la vocazione rappresenta la strada maestra che in moltissimi stanno già perseguendo, scoprendo che si può uscire dalla logica dell’emergenza riappropriandoci delle nostre vite, attraverso nuovi programmi di allenamento positivo per le nostre facoltà, intelligenze, potenzialità e doti.
Ma non può essere affrontata da soli. Interpretare la verità intrinseca dell’ansia, ci induce a trovare alleati, legami,maestri e allenatori. Alcuni le chiamano dipendenze. 
Ma noi in effetti siamo dipendenti, dagli amori,dagli affetti, dalla bellezza della natura e siamo felici di queste dipendenze perché la nostra essenza è intrinsecamente sociale. Costruire alleanze ricercare allenatori, maestri e consulenti, scovare i laboratori per far emergere il proprio talento, valorizzare se stessi con gli altri e grazie agli altri, stabilire e perseguire i propri obiettivi di sviluppo grazie alla scelta di contesti che favoriscono la crescita significa sottrarsi dal potere paralizzante dell’ansia, facendola diventare una potente alleata , come fonte energetica di evoluzione, contro l’ideologia della crisi e dell’emergenza affermando così il proprio diritto a perseguire una vita felice qui e ora.




Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.
conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
TEL.  :  338-8809519 
professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013" 



sabato 1 febbraio 2014

consulente del benessere

Negli ultimi anni stanno approdando alcune figure lavorative del tutto nuove, la cui nascita è stata resa necessaria dal profondo cambiamento che ha subito la società negli ultimi decenni. Infatti la società è diventata sempre più frenetica, e le persone hanno dei duri ritmi sia a livello lavorativo che personale. Questa frenesia apporta alle persone un certo senso di malessere, dovuto al livello di stress acc. 

Ecco perchè,  in modo del tutto spontaneo sulla base delle richieste della gente, c'è stata una evoluzione di quello che prima era trattato dal wellness come attività pionieristica al benessere, chiedendo al mercato professionisti capaci di utilizzare tecniche integrate con l'unico fine di poter intervenire sul benessere dell'individuo a 360° (corpo - mente - spirito) e così nasce la figura professionale del consulente del benessere

ecco io mi definisco e mi sento un : CONSULENTE DEL BENESSERE 


Che cosa fa il CONSULENTE del BENESSERE?

  1. Aiuta le persone a diventare consapevoli del loro corpo, del loro regime alimentare e delle loro abitudini funzionali e disfunzionali al loro benessere.
  2. E quindi dà suggerimenti e guida, come educatore naturologico, le persone verso il miglioramento di abitudini nutrizionali e stile di vita migliori e più salutari.
  3. Assiste le persone, sino al raggiungimento dei loro obiettivi fisicinutrizionali ed emozionali.      L'aspetto emozionale è preso  molto in considerazione  IN MODO DA Ottenere Risultati, Generare nuove possibilità nella vita lavorativa e privata, Gestire in maniera efficace il proprio tempo, acquisire gli strumenti per gestire i propri stati emotivi, trovare la motivazione, Saper scegliere, migliorare le relazioni interpersonali, Realizzarsi ed Avere successo nella vita. 
  4.  Il consulente del benessere lavora attraverso interventi mirati nel e per il benessere totale della persona.
    L'obiettivo fondamentale è quello di:
    Migliorare, Prevenire, Riequilibrare
    Intervenire in tutti i campi ed in tutti gli ambienti di vita della persona: privato, lavorativo, culturale, sociale, fisico, emozionale, spirituale.
    Il consulente del benessere ha vari obiettivi uno è..........il tuo Benessere  --------------------------------------------------------------------------------------    



    Il massaggio psicosomatico 

    Il massaggio psicosomatico , per esempio, è uno degli strumenti che uso per lavorare sia sul corpo che sulle emozioni.
    Il termine psicosomatico definisce un particolare approccio al Massaggio: il soggetto viene visto in un’ottica psicosomatica. I vari tocchi, attraverso il loro significato simbolico e relazionale, permettono di accedere alla soggettività dell'utente e coinvolgerla in modo più o meno profondo.
    La particolarità di questo massaggio è che non segue un vero è proprio schema o “protocollo”, in quanto varia da persona a persona, in base alle esigenze del ricevente. Del resto ciascuno di noi è un essere unico ed irripetibile!
    Può aiutare nei casi in cui vi sia un rapporto difficile con il proprio corpo, per favorire il ripristino dell'alternarsi delle polarità rigidità/lassità.
    E’ in grado di riattivare le nostre potenzialità e la nostra forza vitale, ripristinando le condizioni di armonia, equilibrio e benessere, favorendo la nostra unità psicosomatica.
    I dolori e le emozioni che non riusciamo ad esprimere e manifestare completamente vengono trattenuti dal corpo che li trasforma in tensione fisica ed armature posturali. Il nostro corpo si modifica, si irrigidisce e perde progressivamente la sua naturale fluidità e sensibilità.
    Il Massaggio Psicosomatico, con l'aiuto di tecniche di respiro, permette l'allentamento delle tensioni fisiche e lo scioglimento dei blocchi emotivi, che impediscono la percezione del nostro sé corpo-mente. Diventa il legame più immediato tra corpo e mente.
    Oltre alla produzione di stimoli in ambito biologico, emotivo ed energetico, il Massaggio Psicosomatico ci permette di entrare in contatto con noi stessi.

    Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
    all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
    operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.
    conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
    TEL.  :  338-8809519 
    professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
     del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013"