giovedì 19 novembre 2015

Paura del futuro ?

Paura del futuro ?

Il  futuro ci spaventa  !  Certo soprattutto in certi giorni, quando le notizie che arrivano dai giornali e la tv non sono per niente rassicuranti , siamo segnati da scenari che ci amareggiano e ci rendono insicuri.Già normalmente il futuro ci spaventa  perché esso non si conosce e ciò che non si conosce fa paura. Ecco perché  si ha paura di fare cambiamenti, in tal modo tutto resta immutato e quindi conosciuto, insomma  si ha paura di lasciare la strada vecchia per quella nuova, si ha paura di prendere decisioni e di perdere le sicurezze duramente acquisite nel passato. 

Dobbiamo comunque  ammettere che la paura ci serve    ci mette in condizione di salvaguardare la nostra incolumità prevenendo azioni, che potremmo compiere, pericolose per la nostra sopravvivenza. Se non avessimo paura di un animale feroce, rischieremmo facilmente di essere divorati; se non avessimo paura dell'altezza, ci metteremmo spesso in condizioni in cui sarebbe rischioso cadere e così via.  Insomma il futuro rappresenta un'incognita e per questo spaventa, solo che a differenza di altri pericoli è qualcosa di inevitabile perché viene incessantemente verso di noi senza mai fermarsi. Purtroppo o per fortuna la conoscenza si è ampliata a ritmi esponenziali e questo ha portato influenze enormi sul nostro stile di vita e sul modo in cui affrontiamo il nostro futuro. 

Cosicché    la sensazione è che il futuro  più che venire verso di noi sembra che venga conto di noi , si perché  il progresso culturale e le trasformazioni del pianeta sono così rapide da lasciare interdetti anche gli uomini più intraprendenti, per cui non finisci di imparare qualcosa che già risulta obsoleta.

Se pensate che fino a due secoli fa, se uno cresceva in una famiglia patriarcale, poteva tranquillamente essere istruito dal nonno, le conoscenze erano più o meno adeguate.Già 40 anni fa, per uno studente in procinto di  finire la scuola era scontato proiettarsi nel mondo lavorativo, non ci si poneva neppure il problema. Oggi invece c'è il fantasma di non trovare un posto di lavoro, l'istruzione non previene più la disoccupazione. Adesso avere due lauree sta diventando la base e ancora non basta per essere tranquilli.

Coloro che  hanno paura del futuro  si stanno ancora aggrappando ai precedenti modelli che richiedevano un atteggiamento passivo: titoli di studio, previdenza sociale, datori di lavoro, istituzioni, la Chiesa. Il nuovo 'mondo', quello che ci accingiamo a conoscere, si basa invece sull'indipendenza e atteggiamento proattivo/propositivo praticamente di uno che non ha paura di assumere un ruolo attivo, da protagonista che mette in campo le sue doti , il suo talento nella propria vita. 

Pertanto, più si è attivi e meno si ha paura del futuro?Più sarete 'attivi' e meno avrete paura di qualsiasi imprevisto, perché sarete padroni totali dei risultati della vostra vita.Insomma preoccuparsi del futuro, alla ricerca di risposte certe non fa altro che aumentare i dubbi oltre a farvi vivere lontani dal qui e ora, invece:

- Provate a bloccare le risposte a questo tipo di domande. In questo modo si evita di entrare in    quel labirinto di pensieri, dove, anche se l’intenzione iniziale è quella di trovare una via d’uscita, ogni risposta,  non fa altro che farvi addentrare nella parte più profonda del labirinto rischiando sempre più di rimanerci imprigionati.

-Trovate il vostro talento, Il segreto consiste nello scoprire in cosa riusciamo bene, quando stiamo nel nostro elemento  non ci accorgiamo nemmeno del tempo che passa, Quando non ci poniamo più la domanda: “che cosa ci guadagno? Ma invece ci chiediamo: “in cosa posso essere utile agli altri?” allora stiamo esprimendo il nostro scopo della vita, SIAMO NEL NOSTRO ELEMENTO , stiamo esperendo il nostro talento.

-Fidatevi del vostro istinto   sentire istintivamente in quale direzione orientare le proprie scelte è una fondamentale risorsa personale  che va rispettata e   potenziata . Paradossalmente l’istinto viene potenziato quando va a “sotto braccio” alla consapevolezza di sé e alla libertà di essere ciò che si è, si perché  per esempio se una persona per sentirsi accettata si adatta sino a rinnegare la propria autenticità, si contiene fino a non esprimere il proprio pensiero si allontanerà dal proprio istinto , fino a non riuscire ad udire la sua voce. Vivere una vita simulata e solo di apparenza ammutolisce e mortifica l’istinto.

BUONA VITA

Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
TEL.  :  338-8809519 
professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013"