Il mio approccio
Il
mio approccio fa riferimento al pensiero sistemico-relazionale. Ma la
mia curiosità mi guida, mi sprona e mi porta a confrontare le somiglianze e le
differenze ad integrare e a contaminare non fosse altro anche per
rispetto verso un bagaglio culturale regresso che mi porto dentro:
ortodontotecnica, filosofia orientale, shiatsu, massaggiatore
olistico, naturologo, tecniche di armonizzazione posturale,
posturometria e bioenergetica .
Mi è sembrato giusto ribadire questa mia propensione,
questo mio “Modus operandi”, “da
contaminatore”.
Nello svolgere la mia
attività di Counseling non potevo prescindere ovviamente dai dettami
del mio modello di riferimento cioè la Sistemica Relazionale e da
quelli Rogersiani, (il papà del counseling) che integrati con la Gestalt, l’Analisi
Transazionale, la bioenergetica e , non ultima, la Programmazione
Neuro Linguistica possono divenire uno strumento di lavoro valido nella
relazione di aiuto.
Naturalmente lo strumento principale del
Counselor è se stesso che per poter operare al meglio,
necessariamente dovrà avere una forte consapevolezza di sé. Condizione
necessaria, questa, per creare con il proprio Cliente una relazione che nel
tempo e nel suo consolidarsi possa creare il vero presupposto di efficacia di
tale metodo di lavoro. Fondamentale pensare che soltanto con la
consapevolezza da parte del Counselor del “chi sono”, di “quali sono le mie doti e le mie capacità” e di “chi ho di fronte” , che
successivamente egli potrà operare la scelta della metodologia e degli strumenti più adatti da utilizzare
nei confronti del proprio Cliente.
Come penso che ormai avete capito , non mi è mai piaciuto
“abbracciare una sola chiesa”. E così ho pensato ad alcune discipline dalle
quali il Counseling potesse prendere spunto per poter diventar ancor più un
modo per aiutare le persone a relazionarsi all’ambiente e a utilizzare la
comunicazione in modo sempre più sicuro e soddisfacente.
Oggi però voglio
parlarvi del mio modello di riferimento di base a cui faccio riferimento nella
mia attività di Counselor e cioè quello sistemico.
L'approccio sistemico ha come orientamento lo studio della
persona inserita nella rete delle sue relazioni significative.
A partire dal pensiero cardine di Gregory Bateson, la
"sistemica" (per utilizzare le parole di Heinz von Foerster) ha avuto
un grande sviluppo che ha influenzato molti campi delle scienze umane.
In
particolare il concetto di "mente" proposto da Gregory Bateson, come
ciò che "connette" i sistemi viventi, come ciò che crea cornici che
"danno senso", sta alla base dell'approccio del counseling sistemico.
L'ottica sistemica si è costantemente trasformata a partire
dagli anni '50 attraverso un percorso che, dai primi studi sulla Pragmatica
della Comunicazione Umana, attraverso la Cibernetica dei sistemi osservanti, ha
portato alle acquisizioni relative al Costruttivismo e al Socio –
Costruzionismo.
La
grande rivoluzione epistemologica del pensiero sistemico è lo spostamento del
focus dalla persona alle relazioni, considerate nel senso più ampio
di connessioni di "reti" tra sistemi viventi. Viene così in un
certo senso rigettato il pensiero lineare e "scientifico" di
causa-effetto e il pensiero si trasforma in una visione circolare e complessa
dei sistemi viventi. Gli autori chiave del pensiero sistemico, (oltre a G.
Bateson, Maturana, Varela, Wazlawick, Keeney, Ross, von Foester e molti altri)
sviluppano uno sguardo circolare e cibernetico, che valorizza la storia e il
funzionamento relazionale della persona. Il passato di ciascuno non è mai
considerato in senso deterministico; il presente, il qui e ora, non è
predefinibile; il futuro è rappresentato dalle innumerevoli possibilità,
svincolate anch'esse da qualsiasi schema deterministico.
Le parole chiave sono: sistema, ruoli, confini, famiglia,
generazioni, comunicazione, relazioni, paradossi, cornici, premesse, idee,
comportamenti, azioni, feedback, ipotizzazione, circolarità,
neutralità, curiosità
Un'altro concetto chiave è la connotazione positiva che
porta a collocare ogni comportamento, ogni sintomo e ogni segnale, all'interno
del contesto relazionale che lo ha generato, restituendo significato ecologico
a tutti i comportamenti all'interno di un sistema, anche ai comportamenti più
problematici e disturbanti.
Con il costruzionismo e il socio costruzionismo, si
ribadisce che la realtà è soggettiva e non oggettiva, che è più utile
considerarla una costruzione e non una scoperta, in quanto è definita dalle
mappe personali di ciascuno ed è un prodotto della negoziazione dei significati
che le persone si scambiano nella relazione.
L'approccio narrativo, (Hoffman, Goolishian e altri),
nell'area dell'approccio sistemico, si sofferma sulla premessa che il pensiero
umano abbia forma e struttura narrativa e per questo sottolinea l'importanza
della molteplicità dei punti di vista e la necessità di ampliare la prospettiva
delle storie personali, sottolineando come ciascuno è portatore di tante e
molteplici storie, che si snodano a seconda del punto di vista dal quale sono
narrate: nulla
perciò è fisso, ma ciascuno di noi ha la possibilità di vedere la propria
storia sotto molteplici prospettive.
Le parole chiave sono : pregiudizi, premesse, parità,
co-costruzione, storie, narrazioni, autobiografia, memoria, orizzonti
possibili, alternative.
Prevale l'orientamento al futuro, ai sogni, ai desideri, ai
progetti, sostenuti dalle risorse e dalle competenze che ciascuno presenta.
IL PENSIERO SISTEMICO IN BREVE
·
Potenziare e
migliorare le capacità comunicative
·
Gestire il cambiamento
·
Affrontare e gestire
eventi di vita
·
Prendere una decisione
difficile che riguarda la vita personale o professionale
·
Riorganizzare le
proprie relazioni familiari, a fronte di situazioni complesse quali :
adolescenza, separazione, ricomposizione familiare, malattie, nascite, ecc.
·
Gestire difficoltà
nella carriera scolastica ( ad esempio blocchi nella scelta dell’università o
nel sostenere gli esami)
Potenziare e
migliorare le capacità comunicative
Saper
comunicare in maniera efficace è fondamentale sia nella vita privata che nella
vita professionale. Eccoti qualche utile consiglio per migliorare le tue
abilità comunicative.
1 Definiamo
la comunicazione. Si tratta del processo di trasferimento di segnali/messaggi
tra un emittente e un ricevitore attraverso diversi mezzi (testi scritti, gesti, discorsi,
ecc.). Inoltre è il meccanismo usato dagli esseri umani per stabilire e
modificare una relazione.
2 Dì
quello che pensi. Credi
in te stesso e sii consapevole dei contribuiti di valore che puoi dare alla
conversazione. Quotidianamente, prenditi il tempo di divenire consapevole delle
tue opinioni e dei tuoi sentimenti per poterli comunicare adeguatamente agli
altri. Gli individui che esitano mentre parlano lo fanno perché non hanno
fiducia nelle loro opinioni e si lasciano bloccare dalla paura. Ricorda che
quello che è importante o di valore per una persona può non esserlo per
un'altra così come può essere fondamentale per un'altra ancora.
3 Fai
pratica. Sviluppa le tue abilità
comunicative avanzate tramite semplici interazioni con coloro che ti
circondano. Le abilità comunicative possono essere esercitate quotidianamente
in ambienti diversi, spaziando dal sociale al professionale. Apprendere ed
affinare delle nuove abilità richiede tempo, ma ogni volta che farai uso delle
tue nuove abilità ti aprirai a nuove opportunità e a future possibili
collaborazioni.
Gestire il cambiamento
Si avverte l’esigenza di cambiare: nel
lavoro, nella vita privata, con se stessi. Oppure cambia il mondo intorno e ci
si trova coinvolti. In queste situazioni il differenziale è il livello di
consapevolezza delle proprie risorse, la chiarezza sulle proprie mete, la messa
a fuoco di obiettivi ben definiti. Comprendere per intero il processo di
cambiamento, in qualsiasi settore avvenga, è fondamentale per incanalare le
energie in un percorso costruttivo. Il Counseling offre un supporto
professionale, con metodologie e strumenti adatti a orientare le scelte e a
gestire le fasi di cambiamento in modo consapevole, costruttivo ed efficace.
Un percorso di counseling in un setting ( relazione
empatica in ambiente protetto ) finalizzato
alla formazione educativa per comprendere :
Che cosa significa cambiare? Quali idee associamo al
termine cambiamento? Innovazione, trasformazione, miglioramento? Oppure:
instabilità, perdita, rischio? Ci aiuterà a comprendere, consapevolizzare che
il cambiamento è innanzitutto un dato di realtà della vita di ogni persona;
qualcosa con cui fare i conti quotidianamente. A partire dalla dimensione
biologico-vegetativa che ci dice che tutte le cellule del nostro corpo cambiano
ogni giorno, per continuare nella dimensione emotiva in cui
avvertiamo il succedersi e alternarsi di diversi sentimenti, passioni,
emozioni, alla sfera intellettuale dove ci accorgiamo di cambiare idea su
eventi e persone, e operiamo scelte che introducono nuovi elementi che
modificano la nostra o altrui vita. Cambiano le circostanze di lavoro, le
persone che ci circondano, e potremmo continuare all’infinito. La vita in sé,
ad ogni livello, implica quindi cambiamento; gestire il cambiamento significa
pertanto gestire le diverse dimensioni della propria esistenza. Tuttavia non
tutto è cambiamento e avvertiamo spesso una certa resistenza ad esso. Quando il
cambiamento riguarda noi stessi, le nostre convinzioni, certi meccanismi
consolidati, risulta spesso arduo e difficile. Sembra di stare bene,
accoccolati nel mondo delle nostre abitudini e non ci si accorge di vivere in
situazioni di stallo, bloccati in paradigmi che ostacolano la novità,
l’apertura, il miglioramento.
Si tratta allora di scoprire il talento del cambiamento.
Cambiare è un valore; richiede di essere costantemente aperti alla realtà
circostante, di perdere la paura di rischiare abbandonando il vecchio e
focalizzarsi sulla nuova opportunità e sulla propria forza interiore.
“Infrangere le abitudini dà accesso a nuove strade, rende la vita più
interessante, apre la porta a nuove scoperte, procura nuovi amici, rende una
persona molto più brillante. L’agilità è una questione vitale e sarà sempre più
necessaria” (Whitmore, 2011).
Si tratta di individuare quelle dimensioni della propria vita
sulle quali possiamo intervenire per rendere maggiormente efficace il nostro
agire e attualizzare i nostri desideri. Il rapporto di counseling aiuterà a
definire ciò che dipende da noi nella gestione della nostra vita, a
implementare le proprie aree di forza e superare gli ostacoli alla nostra
crescita e realizzazione.
Come è possibile superare i limiti? Su quali aspetti è
necessario intervenire per capire quali sono i freni alla trasformazione
desiderata e quali gli acceleratori, in modo da evitare staticità e blocchi nel
nostro percorso di vita, professionale, sociale? Cosa impedisce il passaggio
dal desiderio all’azione?
Questi sono alcuni interrogativi cui si trova risposta, e
prontezza di azione, in un percorso di counseling. Cambiare richiede
consapevolezza e forza. Consapevolezza per essere in contatto con i propri
valori interiori ed entrare in contatto con la propria forza; allora e solo
allora si libereranno le nostre energie e agiremo secondo noi stessi.
Affrontare e gestire eventi di vita
Un modello centrato sulla resilienza familiare ha una grande utilità,
in termini di applicazione pratica, un’ampia gamma di situazioni avverse: -
riprendersi da situazioni di crisi, trauma e perdita; - superare dei
cambiamenti destabilizzanti (per esempio, perdita del lavoro, emigrazione,
separazione/divorzio); - gestire condizioni di persistente disagio ed eventi potenzialmente
soverchianti (per esempio, famiglie multiproblematiche, gravi malattie,
disabilità); - superare gli impedimenti al successo (per esempio, adolescenza a
rischio, abbandono scolastico); - “fare un salto in avanti”: adattarsi a
condizioni in mutamento e a nuove sfide.
Programmi orientati
alla promozione della resilienza familiare attivati presso il Chicago Center
for Family Health
Presso il Chicago
Center for Family Health (CCFH; centro collegato all’Università di Chicago, ), nel corso degli ultimi quindici
anni, il nostro corpo docente ha sviluppato una serie di offerte formative
comunitari, basati su questo modello della resilienza familiare. I programmi
sono stati progettati per rispondere a un’ampia gamma di situazioni di crisi e
di disagio, tra cui:
- malattie gravi, disabilità e disagi connessi alla fine
della vita;
- adattamento della famiglia alla perdita;
- gravi catastrofi
naturali e attentati terroristici;
capacità di ripresa e di reazione;
- disagi
connessi alla condizione di rifugiato e di immigrato;
- divorzio, genitori
single e processi di adattamento nelle famiglie ricostituite;
- perdita del
lavoro, fase di transizione e ricerca di un nuovo impiego;
- collaborazione
scuola
-famiglia per aiutare i giovani a rischio;
- disagio connesso ai processi
di stigmatizzazione nei confronti di giovani gay o lesbiche, delle coppie e
delle famiglie omosessuali.
CRITERI E LINEE GUIDA
PRATICHE PER POTENZIARE LA RESILIENZA FAMILIARE
I processi
fondamentali della resilienza familiare
-Sistemi di
credenze-
Significare le avversità
- - Considerare
la resilienza un concetto intrinsecamente relazionale, piuttosto che una
qualità ascrivibile a una forma di “eroismo individuale”
- - Normalizzare
e contestualizzare le avversità e il disagio
- - Senso di
coerenza: guardare alla crisi come a una sfida significativa, comprensibile e
gestibile
- Attribuzioni
esplicative: come è potuto succedere? Cosa si può fare?
-Una
prospettiva positiva-
- Accogliere un
punto di vista pervaso da ottimismo e fiducia; confidare nella possibilità di
superare le avversità
- Coraggio e incoraggiamento; affermare le proprie
potenzialità e costruire sulle risorse
- Cogliere le opportunità: assumere un atteggiamento
intraprendente e tenace (spirito di iniziativa)
- Avere
consapevolezza di ciò che è possibile fare e accettare quel che non si può
cambiare
- Trascendenza e spiritualità-
- Valori e scopi più ampi - Spiritualità: fede, riti
di guarigione e sostegno di una comunità religiosa
- Ispirazione:
anticipazione di nuove possibilità, espressione della creatività e azione
sociale
-
Trasformazione: apprendimento, cambiamento e crescita a partire dalle avversità
Modelli
organizzativi
- Flessibilità-
- Capacità di
recupero, riorganizzazione e adattamento per accogliere nuove sfide e reagire
ad esse
- Stabilità nel
caos: continuità, affidabilità, rituali e routine - Leadership autorevole e
forte: accadimento, protezione e orientamento
- Configurazioni familiari eccentriche: genitorialità
cooperativa/accadimento di gruppo inter- o intrafamiliare
- Relazione di
coppia coniugale/genitoriale: parità tra i partner
- Capacità di relazione-
- Sostegno,
collaborazione e impegno reciproci
- Rispetto dei
bisogni individuali, delle differenze e dei confini
- Ricerca di riconciliazione e di recupero dei legami
compromessi Risorse sociali ed economiche
- Attivare la cerchia familiare estesa, le reti
sociali e comunitarie di sostegno; cercare relazioni con funzioni di
orientamento e guida
- Assumere una posizione proattiva: prevenire i
problemi, scongiurare le crisi e predisporsi ad affrontare sfide future
Processi
comunicativi
- Chiarezza
- Messaggi chiari e coerenti (parole e azioni)
- Chiarire le informazioni e le aspettative ambigue; esigere e dire la verità
-Espressione delle emozioni-
- Condividere un’ampia gamma di sentimenti
(gioia e dolore, speranze e paure)
- Empatia reciproca, tolleranza delle
differenze
- Assumersi la responsabilità dei propri
sentimenti e comportamenti, evitare la colpevolizzazione
- Interazioni piacevoli: umorismo e rispetto
- Strategie collaborative nella risoluzione dei
problemi-
- Discussioni critiche e creative e
intraprendenza –
Processi
decisionali partecipanti: negoziazione, imparzialità e reciprocità
- Concentrarsi sugli obiettivi e compiere
passi concreti
- Assumere una posizione proattiva: prevenire
i problemi, scongiurare le crisi e predisporsi ad affrontare sfide future
Il materiale
qui riportato è originariamente contenuto nel testo di Froma Walsh (2008), La
resilienza familiare, Raffaello Cortina, Milano.
BUONA VITA
Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo ,
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.
conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata
TEL. : 338-8809519
“professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013”.
del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013"