venerdì 20 marzo 2015

COUNSELING DI ORIENTAMENTO

Un percorso di counseling per l'orientamento al lavoro e alla carriera aiuta le persone e gli studenti a prendere decisioni sulla propria carriera in base alle conoscenze, alle competenze, alle preferenze dell'individuo.

Il counselor attraverso degli incontri programmati e decisi con il cliente interagisce con quest'ultimo per scoprire quale può essere lambito e/o il lavoro giusto, attraverso la raccolta e la valutazione delle informazioni sulla loro formazione, le precedenti esperienze professionali, gli interessi e altre informazioni personali.

 
Spesso chiedo anche  la compilazione di alcuni questionari per aiutare le persone a comprendere le proprie attitudini, personalità e preferenze per una migliore comprensione dei loro interessi professionali. 

Dopo aver analizzato i risultati dei questionari e dei colloqui, il counselor identifica le potenziali opportunità di carriera e informa la persona delle caratteristiche del lavoro, di come progettare un obiettivo, inerente al profilo emerso, e muovere i passi decisivi per realizzare se stesso. 


BUONA VITA 


Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
TEL.  :  338-8809519 
professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013" 

venerdì 6 marzo 2015

PER I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE ALIMENTARE

IL COUNSELING ALIMENTARE / NUTRIZIONALE

 Spesso per risolvere un problema di peso, non è sufficiente solo un piano alimentare ipocalorico
 ma occorre un vero e proprio supporto al percorso di dimagrimento, dove l'essere supportati  emotivamente permette al paziente che si appresta a cambiare il proprio regime alimentare di trovare
 la giusta motivazione, migliorando il proprio rapporto con il cibo da un punto di vista emozionale.
 Il counseling alimentare o  nutrizionale è utile per comprendere quali sono le motivazioni
 che stanno alla base di una scorretta alimentazione e quali sono gli eventuali ostacoli che si
 possono incontrare in un processo di dimagrimento; ed è di aiuto per tutti coloro che hanno alle
 spalle anni di insuccessi di dimagrimento.
 I fattori che posso portare al sovrappeso e, nei casi più gravi, all’obesità sono di varia natura : genetici,  ambientali, emozionali. Per essere risolte le scorrette abitudini alimentari, nel derivare anche 
 da disagi emozionali, necessitano di essere affrontate prendendo coscienza di quelle emozioni che le hanno generate ,perché questo aiuta a ridimensionare il valore del cibo anziché usarlo come compensazione o punizione. Si lavora insieme per individuare i significati che si danno al cibo, per riconquistare il corretto senso di fame e sazietà in termini fisiologici, per sviluppare modalità alternative
 a soddisfare quel bisogno, che si risolveva con l'atto del mangiare.
 Attraverso un percorso di counseling alimentare/ nutrizionale chiunque potrà acquisire:
Anche l'anima, ogni tanto, deve stare a dieta.
  • una maggior autoconsapevolezza del proprio rapporto con il cibo
  • un progressivo cambiamento delle scorrette abitudini alimentari
  • aumentare l’auto-accettazione e l’autostima
  • trovare un sano equilibrio tra il piacere e il dovere
  • saper affrontare situazioni di stress emotivo senza usare il cibo come arma

 gli esperti nutrizionisti, nel  prescrivere  ai loro pazienti il percorso nutrizionale
 possono, per il benessere dei loro assistiti e per un miglioramento degli obiettivi  da raggiungere,
 avvalersi del supporto di  counseling, creando degli obiettivi condivisi, ben definiti e fattibili, su misura per 
ogni  paziente. Tutto ciò permetterà di ridurre la 
resistenza, ed evitare  eventuali ricadute, sentendosi accettati,  ascoltati e non giudicati.
 Un esempio come valido aiuto sarà il diario alimentare,
 che guiderà il paziente nel  riconoscere le 
 scorrette abitudini alimentari e gli stati d'animo associati.

BUONA VITA 


Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
TEL.  :  338-8809519 
professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013" 


giovedì 5 marzo 2015

Counseling il mio approccio


Il mio approccio
Il mio approccio fa riferimento al pensiero sistemico-relazionale.  Ma la mia curiosità mi guida, mi sprona e mi porta a confrontare le somiglianze e le differenze  ad integrare e a contaminare non fosse altro anche per rispetto verso un bagaglio culturale regresso che mi porto dentro:  ortodontotecnica, filosofia orientale,  shiatsu,  massaggiatore olistico,  naturologo,  tecniche di armonizzazione posturale,  posturometria e  bioenergetica . 
Mi è sembrato giusto ribadire  questa mia propensione,  questo mio     “Modus operandi”,   “da contaminatore”.  
Nello svolgere la mia attività di Counseling non potevo prescindere ovviamente  dai dettami del mio modello di riferimento cioè la Sistemica Relazionale  e da quelli Rogersiani, (il papà del counseling)  che integrati con la Gestalt, l’Analisi Transazionale, la bioenergetica  e , non ultima, la Programmazione Neuro Linguistica possono divenire uno strumento di lavoro valido nella relazione di aiuto.
Naturalmente lo strumento principale del Counselor è se stesso che  per poter operare al meglio, necessariamente dovrà avere una forte consapevolezza di sé. Condizione necessaria, questa, per creare con il proprio Cliente una relazione che nel tempo e nel suo consolidarsi possa creare il vero presupposto di efficacia di tale metodo di lavoro.  Fondamentale pensare che soltanto con la consapevolezza da parte del Counselor del    “chi sono”,  di   “quali sono le mie doti e le mie capacità”   e   di    “chi ho di fronte” ,   che successivamente egli potrà operare la scelta della metodologia e degli strumenti più adatti da utilizzare nei confronti del proprio Cliente. 
Come penso che ormai avete capito , non mi è mai piaciuto “abbracciare una sola chiesa”. E così ho pensato ad alcune discipline dalle quali il Counseling potesse prendere spunto per poter diventar ancor più un modo per aiutare le persone a relazionarsi all’ambiente e a utilizzare la comunicazione in modo sempre più sicuro e soddisfacente.
Oggi però voglio parlarvi del mio modello di riferimento di base a cui faccio riferimento nella mia attività di Counselor e cioè quello sistemico.

L'approccio sistemico ha come orientamento lo studio della persona inserita nella rete delle sue relazioni significative.
A partire dal pensiero cardine di Gregory Bateson, la "sistemica" (per utilizzare le parole di Heinz von Foerster) ha avuto un grande sviluppo che ha influenzato molti campi delle scienze umane.
In particolare il concetto di "mente" proposto da Gregory Bateson, come ciò che "connette" i sistemi viventi, come ciò che crea cornici che "danno senso", sta alla base dell'approccio del counseling sistemico.
L'ottica sistemica si è costantemente trasformata a partire dagli anni '50 attraverso un percorso che, dai primi studi sulla Pragmatica della Comunicazione Umana, attraverso la Cibernetica dei sistemi osservanti, ha portato alle acquisizioni relative al Costruttivismo e al Socio – Costruzionismo.
La grande rivoluzione epistemologica del pensiero sistemico è lo spostamento del focus dalla persona alle relazioni, considerate nel senso più ampio di connessioni di "reti" tra sistemi viventi. Viene così in un certo senso rigettato il pensiero lineare e "scientifico" di causa-effetto e il pensiero si trasforma in una visione circolare e complessa dei sistemi viventi. Gli autori chiave del pensiero sistemico, (oltre a G. Bateson, Maturana, Varela, Wazlawick, Keeney, Ross, von Foester e molti altri) sviluppano uno sguardo circolare e cibernetico, che valorizza la storia e il funzionamento relazionale della persona. Il passato di ciascuno non è mai considerato in senso deterministico; il presente, il qui e ora, non è predefinibile; il futuro è rappresentato dalle innumerevoli possibilità, svincolate anch'esse da qualsiasi schema deterministico.
Le parole chiave sono: sistema, ruoli, confini, famiglia, generazioni, comunicazione, relazioni, paradossi, cornici, premesse, idee, comportamenti,  azioni, feedback, ipotizzazione, circolarità, neutralità, curiosità
Un'altro concetto chiave  è la connotazione positiva che porta a collocare ogni comportamento, ogni sintomo e ogni segnale, all'interno del contesto relazionale che lo ha generato, restituendo significato ecologico a tutti i comportamenti all'interno di un sistema, anche ai comportamenti più problematici e disturbanti.
Con il costruzionismo e il socio costruzionismo, si ribadisce che la realtà è soggettiva e non oggettiva, che è più utile considerarla una costruzione e non una scoperta, in quanto è definita dalle mappe personali di ciascuno ed è un prodotto della negoziazione dei significati che le persone si scambiano nella relazione.
L'approccio narrativo, (Hoffman, Goolishian e altri), nell'area dell'approccio sistemico, si sofferma sulla premessa che il pensiero umano abbia forma e struttura narrativa e per questo sottolinea l'importanza della molteplicità dei punti di vista e la necessità di ampliare la prospettiva delle storie personali, sottolineando come ciascuno è portatore di tante e molteplici storie, che si snodano a seconda del punto di vista dal quale sono narrate: nulla perciò è fisso, ma ciascuno di noi ha la possibilità di vedere la propria storia sotto molteplici prospettive.
Le parole chiave sono : pregiudizi, premesse, parità, co-costruzione, storie, narrazioni, autobiografia, memoria, orizzonti possibili, alternative.
Prevale l'orientamento al futuro, ai sogni, ai desideri, ai progetti, sostenuti dalle risorse e dalle competenze che ciascuno presenta.

IL PENSIERO SISTEMICO IN BREVE

Orientamento

L'approccio sistemico ha come orientamento lo studio della persona inserita nella rete delle sue relazioni significative.

Sistemica

A partire dal pensiero cardine di Gregory Bateson, la "sistemica" ha influenzato molti campi delle scienze umane.

Molteplicità

Necessità di ampliare la prospettiva delle storie personali; ciascuno è portatore di risorse, storie che si snodano a seconda del punto di vista.

Contesto: la cornice crea significato

Ogni comportamento, azione e parola, hanno significato all'interno del contesto che li ha generati.

Connessioni di "reti"tra sistemi viventi

Gli autori del pensiero sistemico sviluppano uno sguardo circolare che valorizza il funzionamento relazionale della persona.

Costruzionismo e socio costruzionismo

La realtà è soggettiva e non oggettiva; è più utile considerarla una costruzione in quanto è definita dalle mappe personali.

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Cos'è il Counseling?
Il counseling è una professione intellettuale ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n. 4 (Disposizioni in materia di professioni non organizzate).
Il counseling interviene in individui, coppie, famiglie, gruppi, nel facilitare loro il superamento di fasi difficili della vita, per problematiche contingenti e specifiche.
Il counseling, interviene per riattivare le risorse e le potenzialità presenti in ciascuno, aumentando nel Cliente la capacità di auto determinazione e di decisione.
Per sua natura il Counseling è un intervento circoscritto e breve. Non è una forma di terapia (medica o psicologica) ne' di sostegno psicologico.
Il counseling è un percorso di crescita, di responsabilizzazione, di maturazione durante il quale siamo seguiti da un professionista, il counselor, che ci accompagna alla scoperta di un futuro diverso.
Il counselor non cura, non fornisce diagnosi;

il counselor, nella relazione con il Cliente, attraverso l'utilizzo professionale della comunicazione, facilita la consapevolezza riguardo alle risorse personali e alle possibilità di "leggere" le difficoltà e orientarsi nelle decisioni che lo riguardano.






Quando risulta utile un percorso di Counseling?

Può accadere nella vita di trovarsi in momenti difficili e, se anche sono parte del "vivere quotidiano", pur essendo del tutto normali (nasce un figlio, cambia il lavoro, si chiude un ciclo scolastico, etc.), ci pongono di fronte a scelte e situazioni caratterizzate da significative confusioni comunicative e relazionali. Di solito, questi momenti sono connessi a fasi di transizioni della vita, ovvero da un cambiamento: personale, familiare, scolastico, professionale, ecc. In questi frangenti può essere utile uno spazio di dialogo al fine di definire modalità di comportamento e di azione utili alla situazione da affrontare.

Per esempio è utile quando si vuole:


·         Potenziare e migliorare le capacità comunicative
·         Gestire il cambiamento
·         Affrontare e gestire eventi di vita
·         Prendere una decisione difficile che riguarda la vita personale o professionale
·         Riorganizzare le proprie relazioni familiari, a fronte di situazioni complesse quali : adolescenza, separazione, ricomposizione familiare, malattie, nascite, ecc.
·         Gestire difficoltà nella carriera scolastica ( ad esempio blocchi nella scelta dell’università o nel sostenere gli esami)


Potenziare e migliorare le capacità comunicative
Saper comunicare in maniera efficace è fondamentale sia nella vita privata che nella vita professionale. Eccoti qualche utile consiglio per migliorare le tue abilità comunicative.
1 Definiamo la comunicazione. Si tratta del processo di trasferimento di segnali/messaggi tra un emittente e un ricevitore attraverso diversi mezzi (testi scritti, gesti, discorsi, ecc.). Inoltre è il meccanismo usato dagli esseri umani per stabilire e modificare una relazione.
2 Dì quello che pensi. Credi in te stesso e sii consapevole dei contribuiti di valore che puoi dare alla conversazione. Quotidianamente, prenditi il tempo di divenire consapevole delle tue opinioni e dei tuoi sentimenti per poterli comunicare adeguatamente agli altri. Gli individui che esitano mentre parlano lo fanno perché non hanno fiducia nelle loro opinioni e si lasciano bloccare dalla paura. Ricorda che quello che è importante o di valore per una persona può non esserlo per un'altra così come può essere fondamentale per un'altra ancora.
3 Fai pratica. Sviluppa le tue abilità comunicative avanzate tramite semplici interazioni con coloro che ti circondano. Le abilità comunicative possono essere esercitate quotidianamente in ambienti diversi, spaziando dal sociale al professionale. Apprendere ed affinare delle nuove abilità richiede tempo, ma ogni volta che farai uso delle tue nuove abilità ti aprirai a nuove opportunità e a future possibili collaborazioni.

Gestire il cambiamento
Si avverte l’esigenza di cambiare: nel lavoro, nella vita privata, con se stessi. Oppure cambia il mondo intorno e ci si trova coinvolti. In queste situazioni il differenziale è il livello di consapevolezza delle proprie risorse, la chiarezza sulle proprie mete, la messa a fuoco di obiettivi ben definiti. Comprendere per intero il processo di cambiamento, in qualsiasi settore avvenga, è fondamentale per incanalare le energie in un percorso costruttivo. Il Counseling offre un supporto professionale, con metodologie e strumenti adatti a orientare le scelte e a gestire le fasi di cambiamento in modo consapevole, costruttivo ed efficace.
 Un percorso di counseling in un setting ( relazione empatica in  ambiente protetto ) finalizzato alla formazione educativa per comprendere :  
Che cosa significa cambiare? Quali idee associamo al termine cambiamento? Innovazione, trasformazione, miglioramento? Oppure: instabilità, perdita, rischio? Ci aiuterà a comprendere, consapevolizzare che il cambiamento è innanzitutto un dato di realtà della vita di ogni persona; qualcosa con cui fare i conti quotidianamente. A partire dalla dimensione biologico-vegetativa che ci dice che tutte le cellule del nostro corpo cambiano ogni giorno, per continuare nella dimensione emotiva in cui avvertiamo il succedersi e alternarsi di diversi sentimenti, passioni, emozioni, alla sfera intellettuale dove ci accorgiamo di cambiare idea su eventi e persone, e operiamo scelte che introducono nuovi elementi che modificano la nostra o altrui vita. Cambiano le circostanze di lavoro, le persone che ci circondano, e potremmo continuare all’infinito. La vita in sé, ad ogni livello, implica quindi cambiamento; gestire il cambiamento significa pertanto gestire le diverse dimensioni della propria esistenza. Tuttavia non tutto è cambiamento e avvertiamo spesso una certa resistenza ad esso. Quando il cambiamento riguarda noi stessi, le nostre convinzioni, certi meccanismi consolidati, risulta spesso arduo e difficile. Sembra di stare bene, accoccolati nel mondo delle nostre abitudini e non ci si accorge di vivere in situazioni di stallo, bloccati in paradigmi che ostacolano la novità, l’apertura, il miglioramento.
Si tratta allora di scoprire il talento del cambiamento. Cambiare è un valore; richiede di essere costantemente aperti alla realtà circostante, di perdere la paura di rischiare abbandonando il vecchio e focalizzarsi sulla nuova opportunità e sulla propria forza interiore. “Infrangere le abitudini dà accesso a nuove strade, rende la vita più interessante, apre la porta a nuove scoperte, procura nuovi amici, rende una persona molto più brillante. L’agilità è una questione vitale e sarà sempre più necessaria” (Whitmore, 2011).
Si tratta di individuare quelle dimensioni della propria vita sulle quali possiamo intervenire per rendere maggiormente efficace il nostro agire e attualizzare i nostri desideri. Il rapporto di counseling aiuterà a definire ciò che dipende da noi nella gestione della nostra vita, a implementare le proprie aree di forza e superare gli ostacoli alla nostra crescita e realizzazione.
Come è possibile superare i limiti? Su quali aspetti è necessario intervenire per capire quali sono i freni alla trasformazione desiderata e quali gli acceleratori, in modo da evitare staticità e blocchi nel nostro percorso di vita, professionale, sociale? Cosa impedisce il passaggio dal desiderio all’azione?
Questi sono alcuni interrogativi cui si trova risposta, e prontezza di azione, in un percorso di counseling. Cambiare richiede consapevolezza e forza. Consapevolezza per essere in contatto con i propri valori interiori ed entrare in contatto con la propria forza; allora e solo allora si libereranno le nostre energie e agiremo secondo noi stessi.




Affrontare e gestire eventi di vita

Un modello centrato sulla resilienza familiare ha una grande utilità, in termini di applicazione pratica, un’ampia gamma di situazioni avverse: - riprendersi da situazioni di crisi, trauma e perdita; - superare dei cambiamenti destabilizzanti (per esempio, perdita del lavoro, emigrazione, separazione/divorzio); - gestire condizioni di persistente disagio ed eventi potenzialmente soverchianti (per esempio, famiglie multiproblematiche, gravi malattie, disabilità); - superare gli impedimenti al successo (per esempio, adolescenza a rischio, abbandono scolastico); - “fare un salto in avanti”: adattarsi a condizioni in mutamento e a nuove sfide.

Programmi orientati alla promozione della resilienza familiare attivati presso il Chicago Center for Family Health
 Presso il Chicago Center for Family Health (CCFH; centro collegato all’Università di Chicago, ), nel corso degli ultimi quindici anni, il nostro corpo docente ha sviluppato una serie di offerte formative comunitari, basati su questo modello della resilienza familiare. I programmi sono stati progettati per rispondere a un’ampia gamma di situazioni di crisi e
 di disagio, tra cui:
 - malattie gravi, disabilità e disagi connessi alla fine della vita;
 - adattamento della famiglia alla perdita; 
- gravi catastrofi naturali e attentati terroristici; 
capacità di ripresa e di reazione;
 - disagi connessi alla condizione di rifugiato e di immigrato;
 - divorzio, genitori single e processi di adattamento nelle famiglie ricostituite; 
- perdita del lavoro, fase di transizione e ricerca di un nuovo impiego;
 - collaborazione scuola
-famiglia per aiutare i giovani a rischio; 
- disagio connesso ai processi di stigmatizzazione nei confronti di giovani gay o lesbiche, delle coppie e delle famiglie omosessuali.



CRITERI E LINEE GUIDA PRATICHE PER POTENZIARE LA RESILIENZA FAMILIARE
 I processi fondamentali della resilienza familiare

-Sistemi di credenze-
Significare le avversità
 - - Considerare la resilienza un concetto intrinsecamente relazionale, piuttosto che una qualità ascrivibile a una forma di “eroismo individuale”
 - - Normalizzare e contestualizzare le avversità e il disagio
 - - Senso di coerenza: guardare alla crisi come a una sfida significativa, comprensibile e gestibile
 - Attribuzioni esplicative: come è potuto succedere? Cosa si può fare?


-Una prospettiva positiva-
 - Accogliere un punto di vista pervaso da ottimismo e fiducia; confidare nella possibilità di superare le avversità
- Coraggio e incoraggiamento; affermare le proprie potenzialità e costruire sulle risorse
- Cogliere le opportunità: assumere un atteggiamento intraprendente e tenace (spirito di iniziativa)
 - Avere consapevolezza di ciò che è possibile fare e accettare quel che non si può cambiare


- Trascendenza e spiritualità-
- Valori e scopi più ampi - Spiritualità: fede, riti di guarigione e sostegno di una comunità religiosa
 - Ispirazione: anticipazione di nuove possibilità, espressione della creatività e azione sociale
 - Trasformazione: apprendimento, cambiamento e crescita a partire dalle avversità

 Modelli organizzativi

- Flessibilità-
 - Capacità di recupero, riorganizzazione e adattamento per accogliere nuove sfide e reagire ad esse
 - Stabilità nel caos: continuità, affidabilità, rituali e routine - Leadership autorevole e forte: accadimento, protezione e orientamento
- Configurazioni familiari eccentriche: genitorialità cooperativa/accadimento di gruppo inter- o intrafamiliare
 - Relazione di coppia coniugale/genitoriale: parità tra i partner


- Capacità di relazione-
 - Sostegno, collaborazione e impegno reciproci
 - Rispetto dei bisogni individuali, delle differenze e dei confini
- Ricerca di riconciliazione e di recupero dei legami compromessi Risorse sociali ed economiche
- Attivare la cerchia familiare estesa, le reti sociali e comunitarie di sostegno; cercare relazioni con funzioni di orientamento e guida

- Assumere una posizione proattiva: prevenire i problemi, scongiurare le crisi e predisporsi ad affrontare sfide future

Processi comunicativi
Chiarezza
 - Messaggi chiari e coerenti (parole e azioni) - Chiarire le informazioni e le aspettative ambigue; esigere e dire la verità

-Espressione delle emozioni-
 - Condividere un’ampia gamma di sentimenti (gioia e dolore, speranze e paure)
 - Empatia reciproca, tolleranza delle differenze
 - Assumersi la responsabilità dei propri sentimenti e comportamenti, evitare la colpevolizzazione
 - Interazioni piacevoli: umorismo e rispetto

- Strategie collaborative nella risoluzione dei problemi-
 - Discussioni critiche e creative e intraprendenza –
Processi decisionali partecipanti: negoziazione, imparzialità e reciprocità
 - Concentrarsi sugli obiettivi e compiere passi concreti
 - Assumere una posizione proattiva: prevenire i problemi, scongiurare le crisi e predisporsi ad affrontare sfide future

Il materiale qui riportato è originariamente contenuto nel testo di Froma Walsh (2008), La resilienza familiare, Raffaello Cortina, Milano.



BUONA VITA 


Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
TEL.  :  338-8809519 
professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013"