domenica 25 marzo 2012

LA BUONA COMUNICAZIONE

Ci sono persone che si conoscono da tanto tempo, o perché lavorano insieme o viceversa perché vivono insieme o  come nel mio caso,  ritrovatomi da spettatore ad assistere ad una riunione di condominio mi sono accorto che le persone non si capiscono, o non si ascoltano, messaggi poco chiari, contraddizioni, gente che parlava sull'altro. Insomma le regole della comunicazione non erano state convocate all'assemblea : ) .
Ci sono delle persone che peccano di presunzione e credono di avere, solo perché laureate o in possesso di specializzazioni varie un  livello culturale superiore ma questo non basta per essere un “buon comunicatore”. Comunicare è infatti molto diverso da “informare”. Spesso confondiamo le due cose. La comunicazione non si valuta ascoltandomi e dicendomi a come sono bravo e preparato su ciò che sto dicendo, ma chiedendomi quando di ciò che sto dicendo è stato chiaramente esposto( da me ) e compreso dal mio interlocutore.  Se chi ci ascolta ha compreso esattamente il messaggio, allora siamo stati bravi a comunicare. Altrimenti no, indipendentemente da quanto siamo stati raffinati, precisi e preparati nell’informare. E’ il “passare del messaggio” – oppure no – a determinare il nostro successo in comunicazione.
Per raggiungere una buona comunicazione non dobbiamo dare un’importanza totale alle parole perché chi ci sta di fronte recepisce un messaggio molto più ampio. Una comunicazione efficace infatti è costituita solo per il 7% dalle parole, un buon 38% è costituito dall’uso che facciamo della nostra voce (tono, espressione, velocità, ecc) e un 55% dalla nostra comunicazione non verbale. Lavorare solo sul 7% e sperando di ottenere il massimo sarebbe un miracolo!
 Questi 3 elementi – contenuto, tono, linguaggio non verbale –
devono comunicare un messaggio coerente: se le parole dicono una cosa e il linguaggio del corpo ne comunica un’altra, istintivamente percepiamo la comunicazione come dubbia, non ci convince. Inconsciamente sappiamo che c’è qualcosa che non va.
Infine, se mettiamo la nostra attenzione sul destinatario, questo ci sarà utile anche per monitorare costantemente se sta seguendo il nostro discorso e se sembra recepirlo nel modo che desideriamo. Dobbiamo costantemente confrontarci con l’interlocutore per capire se la comunicazione sta funzionando in modo efficace. Perché ricordiamoci sempre che se gli altri non hanno capito è nostra responsabilità!

sabato 17 marzo 2012

LA MIA VISION E LA MIA MISSION

 Ogni persona è unica e irripetibile, ogni persona ha diritto alla felicità.
Ogni individuo è unico e queste differenze sono per me una ricchezza che va valorizzata e supportata. Credo che ogni persona sia in grado di realizzare il proprio potenziale di benessere e che ogni essere umano sia portatore di risorse e salute. Credo che ogni essere umano abbia il diritto e la responsabilità di conoscersi ed amarsi, per vivere in armonia con sé e con il mondo. Considero il disagio somato-emzionale come manifestazione di una disarmonia bio-psico-sociale, e allo stesso tempo credo e so per cognizione di causa che i periodi di crisi rappresentano delle opportunità evolutive e possono divenire fonte di cambiamento e di crescita.
Ritengo che il mio compito consista nel’accompagnare, il mio interlocutore,(colui che si rivolge a me per una consulenza) alla scoperta, al consolidamento e alla valorizzazione delle risorse, insite in lui ma momentaneamente assopite, per vivere la vita in maniera armoniosa, vitale ed in pieno benessere somato-emozionale.
Benessere e sviluppo somato-emozionale per ogni persona.
La mia mission è così riassumibile: accompagnare le persone nei percorsi di crescita, salute, felicità e consapevolezza, attraverso il counseling - life coaching - il massaggio - il wassage  e l’integrazione mente-corpo. Per raggiungere questo scopo mi avvalgo delle acquisizioni, delle competenze, della sensibilità e degli strumenti delle Scienze Umane, in particolare del paradigma sistemico, funzionalismo moderno.
Utilizzo e integro metodologie specifiche anche mediate da altre tradizioni e discipline (shiatsu, naturologia, lavoro corporeo).
Vincenzo D'Angelo 338 8809519
BUONA VITA A TUTTI VOI

Wassage Counseling-reinventiamo l'acqua per favorire il benessere consapevole


Perché reinventare l’acqua?
In acqua ci si immerge in un mondo che è anche costellato da un simbolismo molto forte, e che richiama in ogni persona una propria rappresentazione mentale, immaginaria.
Pensando ad una direzione piuttosto che ad un'altra, verranno in figura delle emozioni che accompagneranno l’individuo durante la sua esperienza, queste possono essere di paura o di disagio, oppure di gioia.
Il Counseling associato con il Wassage, accompagna e sostiene l’individuo nella sua evoluzione, consentendogli di sperimentarsi nella conoscenza del proprio corpo e nella sua accettazione, divenendo più consapevole delle proprie emozioni e sensazioni. Inoltre è un momento di sperimentazione corporea, di scoperta e rivalutazione delle risorse personali. Da non dimenticare che fra tutte le attività fisiche quelle praticate in acqua risultano essere le migliori e le più adatte per ogni età e per tutte le persone e, tra le attività acquatiche, il nuoto la fa da padrone.
Il Wassage - Counselingn si svolge in un setting per altro molto simbolico: l’acqua, che tra i quattro elementi è quello più significativo sul piano psicologico; l’acqua può essere amica o nemica, apportatrice di vita come di morte, fecondatrice e distruttrice, in nessun momento è uguale a se stessa.
L’acqua è espansione e profondità, è ricettiva e purificante, è terapeutica, portatrice di energie segrete e guaritrice.
Ma l’acqua è rappresentata anche come elemento negativo, spesso nelle antiche leggende è anche popolata da misteriose e terribili creature che possono simboleggiare gli strati profondi e inconsapevoli della personalità: l’inconscio.
La piscina, come contenitore emotivo protetto e sicuro, in cui si incontrano e si fondono valori personali e sociali che rendono possibili scambi socioculturali, fare esperienza di gruppo, divertirsi e, non per ultimo, migliorare la propria autostima, diventare più consapevoli di se stessi, sia nei punti di forza che di debolezza.
Il nuoto viene spesso suggerito anche dai medici ai propri pazienti, poiché il peso corporeo nell’acqua diminuisce di circa il 90%, ed è grazie a questo fenomeno fisico che il nuoto è consigliato alle persone con problemi legati alle articolazioni.
Inoltre immergendosi in acqua le percezioni a livello fisico e psichico cambiano. 
Il corpo si deve adattare, emerge la necessità e la richiesta di imparare nuovi schemi motori come galleggiare supino e prono, muovere le gambe in un certo modo, tale da permetterci di fare degli spostamenti, così anche per le braccia; muovere le gambe e le braccia insieme e coordinare la respirazione che in acqua cambia.
Il cambiamento spesso spaventa, fa paura, e innesca degli atteggiamenti evitanti.
Inoltre possono emergere anche sensazioni spiacevoli, paure antiche, disagi nel mostrarsi ad un pubblico senza quasi nulla addosso, coperti solo da pochi centimetri di tessuto: il costume.
I pensieri rispetto alle peculiarità caratteriali nel vivere l’esperienza sono varie, per esempio c’è chi non si sente adeguato, chi non si sente capace di …, chi si sperimenta, chi affronta una situazione come una sfida, chi non ha costanza e vuole tutto e subito, chi si abbatte, chi si vergogna del suo corpo.
Entrando in acqua si scopre un nuovo mondo, che varia da individuo ad individuo.
Pensando ad una direzione piuttosto che ad un'altra, verranno in figura delle emozioni che accompagneranno la persona durante la sua esperienza, queste possono essere di paura o di disagio, oppure di gioia.
In questi anni ho lavorato ad un metodo che ho chiamato “Wassage-Counseling”.
Si tratta di un approccio integrato tra Counseling-Wassage e Movimento.
L’obiettivo che si propone è:
  • Comprendere e chiarire il proprio stato emotivo
  • Acquisire una migliore consapevolezza di sé e del proprio corpo in acqua
  •  Allentare le tensioni fisiche e psichiche
  • Acquisire una maggiore capacità di movimento e coordinazione
  • È propedeutico per chi desidera imparare a nuotare in età adulta
  • Aiuta a trovare un centro di equilibrio e di stabilità e serenità personale
  • Migliora le relazioni interpersonali
  • Facilita la gestione dello stress e agevola il rilassamento
Un percorso che  contribuisce notevolmente a migliorare la qualità della vita.
Con il Wassage-Counseling emozioni, pensieri, percezioni ed espressioni corporee si incontrano e si fondono in un benessere che solo l’acqua può regalare.

giovedì 15 marzo 2012

life coaching e la ruota della vita

Questo è forse l'ambito più richiesto nel coaching perché la maggior parte delle persone non sa cosa vuole oppure non è soddisfatta di ciò che ha. In questi anni ti sei dedicato principalmente al lavoro
a scapito della tua vita privata?
Hai sacrificato le tue aspirazioni lavorative?
Il ritmo frenetico delle tue giornate ti provoca stress? Non riesci a coltivare le tue passioni o una vita sociale gratificante?
 Rimandi continuamente decisioni che potrebbero cambiare la tua vita?
1.000 impegni ti fanno trascurare la tua salute?

E si può fare?
Sì, si può lavorare solamente
Sì, si può pensare solo alla famiglia.
Sì, si può vivere freneticamente.
Sì, si possono rimandare le decisioni.
 Sì, si può trascurare la salute.
 E… Per quanto tempo riesci a farlo?
 Insoddisfazioni e frustrazioni spesso nascono proprio dal concentrarsi per molto tempo solo su un aspetto della vita, trascurando gli altri.
Ti propongo un esercizio, si chiama Ruota della vita, e serve per darti una panoramica sulla tua vita allo stato presente. Dovresti riuscire a riempire ogni spicchio dando un punteggio da 1 a 10 al tuo grado di soddisfazione. Prendiamo ad esempio l'area fisico salute. Pensi subito al tuo aspetto fisico? Se vai in palestra, se ti muovi abbastanza, se curi la linea etc..?
E hai pensato anche se mangi sano? Se ti fai dei controlli regolari? Se hai vizi poco salutari? Oppure se dormi abbastanza? Se riposi bene? Se hai spesso malanni stagionali? Se assumi molti medicinali?
Un coach te lo chiederebbe. Preferiresti avere qualcuno al tuo fianco che ti ponga queste domande per farti riflettere?
La Ruota della vita è uno degli strumenti che si usa nel life coaching e porre le domande giuste, affinché tu possa rispondere esaustivamente e correttamente, è il lavoro del Coach.
Tu hai le potenzialità per cambiare e migliorare, il Coach ti dà gli strumenti per farlo. Il Coach è un facilitatore di processo. Alla fine del percorso sarai anche in grado di:
• Gestire meglio le tue emozioni e il tuo stress
• Superare paure ed incertezze
• Trovare un tuo equilibrio tra lavoro e vita privata
• Gestire meglio il tuo tempo Unico presupposto fondamentale è la tua volontà.
Il coaching non è per tutti… Solo per chi lo desidera!

LA GIUSTA DISTANZA

Arthur Schopenhauer, nel suo “Parerga e paralipomena”, racconta la breve storiella di due porcospini che s'incontrano in un giorno d'inverno. Fa molto freddo e i due, per evitare di morire assiderati, decidono di accoccolarsi l'uno all'altro ma, appena ci provano, le spine che contornano i loro corpi ecco che producono un tale dolore da costringerli ad allontanarsi. Tuttavia, sta arrivando la notte, il freddo aumenta, e il bisogno di scaldarsi li porta nuovamente a cercare ognuno il calore dell'altro. Questa volta il dolore è così intenso, che i due fanno un balzo all'indietro, ma non demordono. Ci riprovano: ancora e ancora e, piano piano, trovano una distanza adeguata: la migliore, affinché dolore e piacere siano sufficientemente commisurati in una giusta dose di ben-essere. Ecco una bella metafora del lavoro del mediatore familiare: aiutare la coppia in crisi a trovare la giusta distanza affinché dolore e piacere siano sufficientemente commisurati in una giusta dose di piacere e ben-essere.
La vita di coppia non è cosa semplice ci si innamora di qualcuno che è come me, ma non è me e per questo mi seduce, ma quanto ci si conosce e si diventa intimi, si rischia di  diventare scontati ed è in questa dimensione che bisogna imparare a tenere, come i ricci, la giusta distanza quella distanza che attiva ( tiene vivo ) nell'altro sempre la voglia di scoprire il nuovo .

BUONA VITA A TUTTI

HELP ME

COUNSELING MATRIMONIO E COPPIE Coppie e counseling può essere il giusto binomio per il cambiamento che serve nel vostro rapporto. Se si arriva alla consulenza , entrambe le persone possono aspettarsi di essere soddisfatte e accolte con comprensione e rispetto. Se hai già un rapporto forte e solo bisogno di qualche consiglio, o avete bisogno di più intesa, di aiuto civile, la consulenza è in grado di offrirvi una nuova prospettiva per aiutarvi ad avere il rapporto che avete sempre desiderato. Argomenti trattati: difficoltà di comunicazione, i problemi della famiglia allargata, i problemi relativi alla convivenza, problemi di infertilità, problemi sessuali, problemi spirituali, pre e post cura,divorzio, infedeltà e altro ancora.

COUNSELING INDIVIDUALE lavoro con le persone a superare i problemi nella loro vita che li trattengono, come stress, ansia e depressione. Il Counseling può aiutare le persone a individuare le questioni chiave che li tengono bloccati, e quindi aiutarli a porre dei limiti e degli obiettivi per farli andare in una direzione migliore. Lo studio e il setting che si viene a creare è un ambiente sicuro, affidabile e discreto dove poter discutere le vostre preoccupazioni e ottenere l'incoraggiamento che avete bisogno. Argomenti trattati: lutto e perdita di stima e autostima, crescita personale e spirituale, ansia, preoccupazione, stress, tristezza e "depressione", trauma, difficoltà relazionali .

IL COACHING . Il focus del coaching è il successo personale e la realizzazione. Che si tratti di lavoro o casa, le persone sono più soddisfatte e di successo quando identificati accuratamente i loro talenti e i loro punti di forza e vengono aiutati ad orientare tali peculiarità verso uno scopo. Il Coaching vi aiuterà a fare questo! I clienti vengono da un allenatore di orientamento, sostegno e motivazione, ma spesso lasciano il coaching con molto di più! Il coaching è uno strumento prezioso per aiutare a articolare e realizzare le vostre ambizioni, ti aiuta a sviluppare le competenze che dureranno a lungo dopo la fine del coaching. Sarete sulla buona strada per raggiungere i vostri sogni personali e professionali.

mercoledì 7 marzo 2012

Focusing: una tecnica di auto aiuto efficace.




Il Counseling permette, all'interno della relazione d'aiuto, attraverso la promozione dell'ascolto attivo, dell'accettazione, dell'atteggiamento empatico, di promuovere tecniche di ascolto corporeo che possono essere, una volta apprese, utilizzate come strumenti di auto aiuto.
Una di queste tecniche, insegnata in corsi dedicati, si chiama “Focusing”.
Ideata da Eugene Gendlin, è una tecnica di ascolto corporeo, promosso all'inizio dalla presenza di un “facilitatore”, che permette alla persona che pratica “Focusing” di seguire il percorso di rivelazione che la sensazione corporea invia alla coscienza.

Definizione: procedimento che promuove l'attivazione di una consapevolezza corporea interna che Gendlin definisce “sensazione sentita”.
La sensazione sentita non ha forma, è una sensazione corporea, prodotta da uno stato emotivo che inizialmente viene percepita come confusa o indistinta. Per mezzo di passaggi che illustreremo tra poco, la sensazione sentita permette l'emersione di contenuti che rimangono in altro modo, bloccati e poco chiari.
Nel focusing il terapeuta non è necessario. E' utile la figura di un facilitatore, che non sia intrusivo, e che conosca e abbia provato su di sé tale procedimento. Il corpo conosce, veicola i nostri problemi, ne rappresenta e manifesta i suoi nodi.
Vediamo di seguito quali sono i passaggi necessari al “Focusing”:

Creare uno spazio: quello che vi chiederò ora è di far silenzio, di stare con voi stessi, di stare con voi stessi. Dedicate un minuto di rilassamento...Bene, concentrandovi, vorrei che dirigeste l'attenzione all'interno, dentro al vostro corpo, magari allo stomaco, al petto. Adesso cercate di osservare cosa succede lì, quando vi chiedete: Come sta andando al mia vita? Cos'è più importante per me in questo momento? Ascoltate il corpo. Lasciate che la risposta emerga direttamente da questa percezione. Se avvertirete il sopraggiungere di un disagio NON LO ANALIZZATE. Mantenetevi distaccati e dite: Si lì c'è qualcosa. Posso sentirlo. Lasciate un po' di spazio tra voi e quella cosa. Poi chiedetevi che cos'altro sentite. Aspettate ancora un po' e ascoltate. Di solito vengono fuori parecchie cose.
La sensazione sentita: tra tutte le cose che vi arrivano, selezionate un problema personale sul quale fare Focusing. Ma non analizzatelo. Non affrontatelo.
Com'è naturale, vi saranno molti elementi nella cosa a cui state pensando: troppi per pensarli ognuno separatamente. Ma voi siete in grado di sentire tutte queste cose nella loro globalità. Prestate attenzione al punto esatto in cui avvertite tutte queste cose e lì avrete la percezione dell'intero problema. Imparate a captare quella sensazione indefinita in tutto ciò.
Il simbolo: come si presenta da un punto di vista qualitativo, questa vaga sensazione sentita? Fate in modo che dalla stessa sensazione sentita si generi una parola, una frase o un'immagine. Potrebbe essere un aggettivo, come “teso”, “seccante”,”spaventoso”, “intrigato”, “pesante”, “nervoso”, oppure una frase o un'immagine. Continuate a percepire la qualità della sensazione sentita finchè non troverete qualcosa che le si addica.
La risonanza: continuate a fare la spola tra la sensazione sentita sia la parola collegata.
Fate in modo che la sensazione sentita, così come una parola, sia libera di modificarsi, qualora sia necessario, fino a che non vi sia una perfetta coincidenza con la qualità stessa della sensazione sentita.
Porre domande: adesso chiedetevi che cos'è che qualifica l'intero problema in quel modo (il modo che avete appena definito o descritto)?
Accertatevi che la peculiarità della sensazione sentita sia ancora fresca, vivida (e non semplicemente un ricordo). Quando l'avrete di nuovo a portata di mano, provate a sentirla, a toccarla, a seguirla domandandovi: “perché si presenta in questa maniera?”. Oppure: “Cosa c'è in questa sensazione?”.
Se avrete una risposta immediata senza che si modifichi la sensazione sentita, allora lasciate perdere tale risposta. Riportate l'attenzione al corpo e recuperate la sensazione sentita, interrogandola ancora una volta.
Rimanete accanto alla sensazione sentita fino a che non sopraggiungerà un cambiamento, un leggero (gioco) o rilassamento.
Accoglienza : accogliete positivamente qualunque cosa provochi un cambiamento. Soffermatevi un attimo, anche se si tratta soltanto di un leggero sollievo. In ogni caso, questo è solamente il primo cambiamento; ve ne saranno altri. Avrete tutto il tempo di continuare in seguito, ma per adesso soffermatevi un attimo.

SE DURANTE QUESTE ISTRUZIONI SIETE RIUSCITI, PER QUALCHE ATTIMO, AD AVERE L'IMPRESSIONE DI UNA CONFUSA SENSAZIONE FISICA GENERALIZZATA LEGATA AL VOSTRO PROBLEMA, CIO' SIGNIFICA CHE SIETE RIUSCITI A FARE FOCUSING .

Che il cambiamento corporeo ci sia o no, non ha importanza. Verrà da sé. Non siamo noi che possiamo determinarlo.

(Gendlin, E.T. 2001, Focusing, Astolabio, Roma, pagg.55-57)

Provate a seguire questo metodo, sarà sorprendente scoprire quanto sia efficace nello sboccare i nodi emotivi e corporei.