martedì 14 agosto 2012

Perché facciamo come gli struzzi

Quando viviamo dei disagi, oppure ricadiamo sempre negli stessi errori che ci fanno soffrire, che altro non sono che dei comportamenti disfunzionali reiterati nel tempo, quando soffriamo con l'Anima a tal punto che ci sembra di annegare, annaspare e pur stando all'aria aperta non ci basta l'ossigeno per farci sentire vivi ci passa per la testa come un flash che, forse, un aiuto ci servirebbe, eppure decidiamo di non rivolgerci ad un professionista ( psicologo, psichiatra, counselor a seconda delle esigenze)?
Perchè meglio non dire, meglio non sapere.
Perchè abbiamo paura di sentirci giudicati ( ma un vero professionista non giudica).
Perchè pensiamo di avere qualcosa che non va.
Perchè abbiamo paura di scoprire di essere ancora più gravi di quanto pensiamo.
Sentirmi fragile, debole, cagionevole è una sensazione che personalmente mi infastidisce. La rifuggo.

Ma il counseling non è così.
A volte può sembrare un peso o uno sforzo- ma la maggior parte delle volte anche un singolo colloquio ci da una nuova carica, come una doccia di benessere e fiducia.
Nuovi spunti per ripartire, nuova linfa e nutrimento.
Però certo, dobbiamo sapere a chi affidarci.
Perchè in questo campo l'importante è saper essere.
Non basta una laurea.
E' presunzione (vera follia!!!!) pensare che ci si possa fermare alla teoria in un campo così.
Chi vuole lavorare per il benessere delle persone deve scoprire prima sé, prima di voler "salvare " altri.
Altrimenti è un trucco, un meccanismo della mente.
Noi non siamo solo analisi logica.

Siamo un armonia.
E per far suonare gli altri dobbiamo avere l'armonia in noi.

Ascoltare noi stessi prima di ascoltare gli altri.
Ammettere e superare le nostre paure, integrare le nostre contraddizioni per aiutare gli altri ad accettare le proprie.
Provare cosa significa farsi guidare prima di guidare.
Essere pronti ed aperti a nuove scoperte per partecipare quelle di altri.

Duri col problema, morbidi con le persone.

Continuare gli allenamenti, far defluire le acque, riconoscere le correnti.
Bagnarci  per primi per accompagnare altri a nuotare in questo mare immenso della vita.


Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

TEL.  :  338-8809519

Ri-trovare la Ffelicità


Cominciamo dalla teoria e cerchiamo di capire come siamo fatti, anche tu sei così, e poi  come funzioniamo: in tal modo ti sarà più facile capire che cosa ti può servire per ri-trovare la tua felicità e cosa tu puoi fare per rendere più semplice questa ricerca … sempre che ti interessi essere felice ma visto che stai leggendo immagino che almeno un po’ ti interessi imparare a ri-trovare la tua felicità.
Punto primo: come sei e cosa fai.
Indipendentemente dalla tua età, dal tuo modo di pensare, dal tuo livello di istruzione, dal tuo credo religioso o filosofico, insomma indipendentemente da tutto il resto e anche se magari non ci hai mai pensato, tu sei il risultato delle tue emozioni, delle tue idee e dei tuoi comportamenti.
Punto secondo: come funzioni.
Anche di questa cosa molto probabilmente non ne ha mai avuto la consapevolezza ma emozioni, idee e comportamenti sono strettamente legati tra di loro. Vale a dire che quando tu cambi idea riguardo a qualche cosa, anche i tuoi comportamenti e le tue emozioni cambieranno sia riguardo a quella cosa, sia riguardo alle molte altre cose che in un qualche modo sono legate a quella cosa. E naturalmente questo vale anche se tu cambi il tuo comportamento o se cambi il modo di interpretare e gestire le tue emozioni.
Ti sembra teoria? E allora facciamo un esempio pratico, forse semplicistico ma che proprio per questo comprende tutte le possibilità.
Ti sarà capitato di desiderare (emozione) di conoscere di una persona che ti sembrava  (idea)interessante hai fatto (comportamento) di tutto per conoscerla . Finalmente quella persona l’hai conosciuta e così hai scoperto che era molto diversa da come immaginavi (idea) ed era talmente diversa che frequentarla ti creava imbarazzo (emozione) così hai deciso per sempre di evitare di incontrarla (comportamento).
Punto terzo: cosa fare
Quindi se emozioni, idee e comportamenti sono strettamente legati è sufficiente che tu cambi anche una sola di queste cose per fare in modo che anche le altre cambino.
Quindi per ri-trovare la tu felicità puoi cambiare i tuoi comportamenti, puoi cambiare o forse basta che tu faccia ordine nelle tue idee, e puoi cambiare il tuo modo di usare le tue emozioni. E si, le emozioni non si possono cambiare perché sono un dono prezioso che ci ha dato la natura ma puoi imparare ad usarle in un modo più efficiente trasformandole, da un qualche cosa di ingestibile, in una straordinaria risorsa per la tua felicità.
Punto quarto: come fare
Bene ora basta capire come fare e anche qui la questione è più semplice di quanto tu abbia pensato fino a questo momento. Ogni essere umano, ogni giorno, qualsiasi cosa faccia, in qualsiasi momento lo faccia, lo sta facendo perché ha deciso di farlo.
Dal fatto di bere un bicchiere d’acqua al fatto di fare un investimento in borsa, dal fatto di sposarsi al fatto di … non fare nulla ed aspettare, ogni azione o non azione che compi è il risultato di una decisione che tu hai deciso di decidere.
Quindi se veramente vuoi ri-trovare la tua felicità devi decidere che per raggiungere questo obiettivo ti devi impegnare per imparare nuovi comportamenti, per rimettere ordine nelle tue idee, per gestire al meglio le tue emozioni.
Anche tu puoi farlo, ti serve un aiutino?


Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

TEL.  :  338-8809519




venerdì 10 agosto 2012


Lucy:
Come puoi avere paura di essere felice?

Charlie Brown:
Perchè, ogni volta che sei molto felice, succede sempre qualcosa di brutto.


alzi la mano chi non ha mai mai pensato una cosa simile.

il che vuol dire che viaggiamo con il freno tirato per non essere troppo felici!

giovedì 9 agosto 2012

CORPO ED EMOZIONI - IL MASSAGGIO : LO STRUMENTO PER RIEQUILIBRARLE


…S'alzò fra loro l'eroe figlio d'Atreo, il molto
potente Agamennone, infuriato; tremendamente i
precordi, neri di bile intorno, erano gonfi, gli occhi
parevano fuoco lampeggiante…
Iliade, I, 101-104

In questi pochi versi Omero descrive magistralmente i cambiamenti che avvengono nel corpo di Agamennone nel momento in cui il condottiero è in preda ad una violenta ira.
Come Omero molti altri illustri scrittori hanno descritto gli effetti provocati da intense emozioni sul corpo lasciando così trasparire dai loro versi la presenza di un forte legame tra ciò che a seconda delle diverse epoche storiche è stato chiamato anima, spirito, intelletto, mente e il corpo.

Del resto, senza necessariamente riferirsi a scrittori e poeti è esperienza abbastanza comune 

per ognuno di noi quella di identificare le emozioni provate in base a sensazioni 

fisiche; così ci capiterà di sentire il cuore in gola o lo stomaco chiuso quando aspettiamo 

con ansia e un po' di timore il verificarsi di un evento tanto atteso, oppure impallidiremo e 

ci sembrerà di essere paralizzati dalla paura di fronte ad un evento spaventoso oppure 

ancora arrossiremo e tremeremo di rabbia di fronte ad un grave torto subito.

Riflettendo su queste ed altre analoghe esperienze può risultare cosa scontata sostenere che 

il corpo è lo sfondo di tutti gli eventi psichici e quindi considerare del tutto logico la 

presenza di uno stretto legame tra mente e corpo o, ancor più considerare del tutto scontata 

l'unità somato-psichica dell'uomo, unità che implica una profonda ripercussione del 

benessere fisico sugli stati d'animo e viceversa una profonda influenza delle 

emozioni sul corpo e sul suo benessere tanto da richiedere che qualsiasi malattia fisica 

venga indagata non solo da un punto di vista medico e psicologico, ma anche considerando 

l'aspetto emotivo che l'accompagna.

Praticamente il corpo visto come l'estensione della mente, il depositario del nostro vissuto. 

Il massaggio come lo strumento attraverso il quale connettere ( nel senso di amplificare, 

consapevolizzare), il corpo con l'aspetto psico-emozionale.

Infatti fin all’antichità il massaggio è stato sempre considerato un mezzo per ritrovare il 

benessere ed è istintivo nell’uomo, ancora oggi, massaggiarsi una parte dolente per lenire la 

sofferenza. In Oriente, inoltre, è una vera e propria cultura ed è proprio da lì che 

provengono i metodi più conosciuti ed utilizzati. Oggigiorno, il massaggio è di “gran moda” 

poiché nel giro di 30-60 minuti riesce a liberare una persona dallo stress quotidiano dovuto 

al lavoro, alla vita familiare, al tran-tran cittadino favorendo una maggiore consapevolezza 

di un sè corporeo, con un riappropriarsi dei propri confini corporei.

Il primo effetto che si può ottenere tramite il massaggio è di tipo psicologico. 

Esso esalta, infatti, la percezione del proprio corpo, stimolando la circolazione del sangue, la 

dilatazione dei vasi, lo sprigionamento di calore ed energia. Inoltre, il corpo, grazie al 

massaggio, libera endorfine, che ristabiliscono un certo equilibrio nell’organismo, bloccando 

i processi degenerativi. Per effettuare un massaggio, è necessario un ambiente tranquillo e 

riscaldato, che metta il cliente a proprio agio. La seconda caratteristica importante è quella 

di instaurare un rapporto particolare tra massaggiatore e cliente in modo che la 

tranquillità, il relax ed il benessere riescano a passare dall’uno all’altra. In 

questa dimensione "ovattata" si favorisce il contatto con la propria profondità.




Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

TEL.  :  338-8809519


IMPARIAMO AD AMARCI


Lei mi parla della sua storia d’amore appena terminata, tra sofferenza e pianto. Lui mi racconta di come ad un tratto sia venuto meno ogni obiettivo, ogni motivazione, ogni sicurezza, solo paura e ansia. Un’altra ancora mi dice delle sue indecisioni, di come non sia mai stata capace di prendere decisioni che fossero sue e non dei suoi genitori. Un altro lui mi mostra la sua difficoltà, il senso di abbandono e il vuoto che adesso dilaga, senza nessuno, più, che lo aiuti. Tutte persone lontane tra loro, molto distanti in ogni senso, accumunate da un medesimo problema: imparare ad amare se stessi.

Non solo confondiamo l’amore con il bisogno degli altri e la dipendenza da loro, ma non prendiamo quasi mai in considerazione quanto sia fondamentale imparare ad amare se stessi, e spesso le persone mi dicono di non sapere neppure da che parte cominciare. Eccoti qualche idea per iniziare:

Immagina di dover insegnare a tuo figlio, piccolo, come amareRivolgi a te i consigli che daresti a lui.
Fai un elenco di azioni, comportamenti, scelte che, se le ricevessi, le chiameresti amore. Ora dedicati a te, compile verso te stesso.
Queste sono piccole e semplici idee che vogliono darti un’intuizione immediata e praticabile per comprendere come amare se stessi non è complesso o difficile da fare. La nostra cultura confonde spesso l’amore verso se stessi con l’egoismo, ma sono cose differenti. Se amo do senza pretese, per il piacere di dare, se sono egoista do solo per ottenerne qualcosa in cambio.
Imparare ad amare se stessi vuol dire, ad esempio, imparare a conoscerci. Che emozioni proviamo? Per quale motivo? Oppure ancora: cosa ci piace fare? Che film preferiamo? Che gusti di gelato gradiamo di più? Per quale motivo? È evidente che conosci molte di queste risposte, ma forse ti mancano le più importanti: per quale motivo fai, dici, pensi e sei in un certo modo?
Imparare ad amare se stessi significa trattarci come tratteremmo una persona importante che ancora conosciamo poco:vorremmo sapere, capire, comprendere. Ricorda che se non sei capace di amarti non sei capace di amare nessuno. L’amore è un modo di vivere, non un semplice sentimento. Se ami qualcuno ma non te stesso è solo perché da quella persona ti aspetti di più che da te (bisogno e non amore dunque!). 
Ti lascio con un pensiero ; hai mai sentito parlare dei numeri palindromi , sono quei numeri che letti da dx. o sx. sono sempre uguali e diceria popolare questi sono fortunati, bene ti invito a pensare a questa frase del credo cristiano un sunto di saggezza e amore universale : Ama il prossimo tuo come te stesso /  Ama te stesso come il prossimo tuo.

buona vita a voi 

Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato all’armonia posturoemozionale funzionale, Naturologo , operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.

TEL.  :  338-8809519