giovedì 14 marzo 2013

Le Fobie


Ambiti in cui opero : 

Le Fobie



Cosa sono e come nascono

Una fobia (termine che deriva dal greco e significa panico) è una paura eccessiva, senza fondamento reale, incontrollabile, causata da un particolare oggetto, attività o situazione. Le fobie assorbono completamente la vita del soggetto, diventano allora un’ossessione, che a volte impedisce qualsiasi normale attività.
Una fobia è caratterizzata da diversi fattori che la differenziano dalle paure cosiddette ordinarie:
  1. Il senso di paura persiste per un lungo periodo.
  2. La paura è irrazionale e, anche se te ne rendi conto a livello conscio, questa consapevolezza non ti aiuta a superare la paura: non sono sufficienti la volontà e la determinazione per allontanare la fobia.
  3. Tendi ad evitare l’oggetto, l’attività o la situazione che è causa della fobia.
  4. La tua routine quotidiana è influenzata, disturbata o interrotta dalla fobia.
  5. Soffri di un forte stato di panico e di ansia quando sei di fronte all'oggetto, l’attività o la situazione che è causa della fobia.
In psicologia si suddividono le fobie in tre categorie generiche:
  1. Fobie specifiche.
  2. Fobie sociali.
  3. Agorafobia.
Una fobia specifica, come suggerisce il nome, è una fobia nei confronti di un qualcosa di specifico come determinati animali o fenomeni naturali, ad esempio i tuoni. Inoltre, una fobia specifica può svilupparsi anche nei confronti di una particolare situazione, come ad esempio l’altitudine, che rende incapaci anche solo di salire su una scala a pioli. La paura, nelle fobie specifiche, è quella di venire ucciso o leso dal contatto con l’oggetto che è causa della fobia.
Con fobie sociali vengono indicate tutte quelle paure causate da un forte senso d’imbarazzo che la presenza di altre persone può provocare in un individuo. A causa di questa fobia, le persone che ne soffrono spesso non riescono ad usare i bagni pubblici, a sedersi ad un ristorante o al bar, luoghi questi dove sono presenti altre persone.
La terza categoria, l’agorafobia (dal termine greco Agorà–piazza), è caratterizzata dall'incontrollabile paura di uscire di casa, paura di rimanere da soli (spesso in casa) e dalla paura di dover viaggiare per lunghe distanze, dovendo quindi allontanarsi da casa. La persona che soffre di agorafobia ha paura di essere colta all’improvviso da un attacco di panico e di non avere nessuno nelle vicinanze che possa soccorrerla.

Alcuni tipi di fobie

Fra le più note citiamo:
  • l’agorafobia e la paura delle sincopi
  • la claustrofobia
  • la ereutofobia (o eritrofobia)
  • la nosofobia e l’ipocondria
  • la paura di prendere l’aereo
La paura di avere una sincope
E’ molto spesso legata all’agorafobia. L’emotività dovuta all’agorafobia provoca disturbi visivi e sensazioni di stordimento. Sono queste le alterazioni sulle quali il soggetto fissa la sua attenzione e cerca di interpretare: egli crede allora che siano i sintomi di una sincope imminente.
Bisogna subito chiarire questo: la sincope temuta non si verifica mai, qualunque sia l’entità della paura.
Il timore della sincope sparisce, qualche volta (ma non sempre), se la persona è accompagnata. L’agorafobia (come suoi fenomeni secondari) è un sintomo non molto grave; spesso provocato dall’esaurimento nervoso. Dovranno dunque essere ricercati e risolti i motivi di questo eventuale esaurimento.
Il cattivo funzionamento dell’apparato digerente o del fegato è una seconda frequente causa, è necessario quindi, verificare che alla base di tale disagio psichico non vi sia una causa organica. Oltre a queste, vi possono essere naturalmente altre cause possibili. Più in profondità, l’agorafobia può essere il sintomo di un conflitto interiore, che va indagato ed elaborato.
La claustrofobia
E’ la paura di un luogo chiuso: cinema, teatro, macchine chiuse, treni. Al cinema, o in una stanza qualsiasi, il soggetto si sistemerà nelle immediate vicinanze dell’uscita, per poter scappare immediatamente appena è preso dal panico. Esempio: X, che soffre di claustrofobia, ha terrore dell’ascensore. Più precisamente: terrore di rimanere rinchiusa in un ascensore. Suo figlio ed i suoi nipoti abitano all’ottavo piano di un palazzo. X prendeva quindi le scale e saliva faticosamente questi otto piani. Non prima però (e questo ogni volta) di avere chiamato l’ascensore e di avere lottato davanti alla cabina aperta per cercare di controllare il suo panico. Oltre all’angoscia penosa ed alla rabbia contro se stessa, si aggiunga anche lo stupore degli inquilini che si accorgevano della stranezza del suo comportamento. Dopo qualche tempo, X si ammalò di cuore ed i medici le proibirono formalmente di salire le scale. X adorava figli e nipotini, ma la fobia fu più forte e mai X adorava figlio e nipotini, ma la fobia fu più forte e mai X osò prendere l’ascensore che l’avrebbe condotta da suo figlio. Egli, fortunatamente, capì la situazione e l’accompagnò d uno psicologo. Questo esempio mostra la forza di una fobia. Niente può arrestarla. Tentare di sormontarla, di vincerla spesso di una difficoltà inaudita. Anche in questo caso il soggetto riconosce il carattere “assurdo” del sintomo. Egli tenta spesso di spiegarlo col ricordo di un incidente, di un malessere. Per la psicoanalisi, la claustrofobia è frequentemente connessa con un senso di colpa o di inferiorità.
L’eritrofobia
E’ la paura di arrossire di fronte ad altre persone e di conseguenza di sentirsi giudicati. I soggetti che soffrono di tale fobia sono persone timide ed estremamente emotive, quindi incapaci di controllare le proprie emozioni. Alla base di tale fobia, possono esserci talvolta dei sensi di colpa di cui non si è consapevoli, ma presenti a livello inconscio.
La nosofobia
E’ un’ossessione centrata sulla paura della malattia. Le più frequenti sono: la fobia della tubercolosi, del cancro, della sifilide, di malattie contagiose. La nosofobia si allaccia all’l’ipocondria: che è la preoccupazione esagerata di essere ammalati. Tutta l’attenzione del malato si concentra sul funzionamento dei propri organi, o di un organo in particolare. L’ipocondria può diventare una vera ossessione che condizione tutta la vita del malato. In molti casi, si osservano disturbi importanti quali: stitichezza, disfunzioni epatiche, genitali ed endocrine. E’ ben noto l’umore mutevole, egoista e cupo dell’ipocondriaco. In certi casi, l’ipocondria giunge fino alla psicosi. Allora è accompagnata da allucinazioni o da una certezza assoluta di lesioni immaginarie.
La timidezza estrema o fobia sociale
Una particolare forma di fobia è la fobia sociale, una forma di estrema timidezza.
Si parla di fobie sociali quando una persona ha paura di affrontare lo sguardo altrui, è colta dall’ansia prima di qualsiasi contatto con estranei, durante l’incontro si angoscia fino ad arrivare anche al panico estremo e si sente piena di vergogna e umiliata al termine del confronto.
Coloro che soffrono di sociofobia temono qualsiasi incontro, che sia con un vicino, un negoziante, un collega. Prendere la parola in una riunione o di fronte a un pubblico è la situazione più temuta, ma alcune persone percepiscono quasi allo stesso modo anche la discussione con un solo interlocutore e hanno paura di essere osservate mentre scrivono, mangiano, camminano per strada. Hanno l’impressione di essere sempre al centro dell’attenzione (anche se razionalmente riconoscono che non è così), si sentono giudicati negativamente dagli altri in qualsiasi situazione e questi presunti giudizi negativi riflettono la visione che hanno di se stessi.
La paura di prendere l’aereo
E’ una delle paure più comuni, che si manifesta al solo pensiero di dover prendere un aereo, di conseguenza chi ne soffre, evita di farlo.
Tale fobia può nascere da qualche esperienza negativa avuta durante un viaggio in aereo, ma spesso, come tutte le fobie, la causa è irrazionale e di conseguenza difficile da individuare, tuttavia, in certi casi, può nascondere la paura della dipendenza.
Spesso infatti soffrono di tale fobia, le persone che tendono a voler mantenere il controllo su tutto e che sentono la necessità di sentirsi totalmente indipendenti. Sono persone abituate a contare solo su se stesse e che fanno fatica a fidarsi degli altri e a delegare.
Questi aspetti, spesso inconsci, possono spiegare la paura di volare con la necessità di dover affidare la propria vita a un pilota e a un mezzo meccanico di cui non si ha completa fiducia, da cui si deve necessariamente dipendere.

Il Counselling: un aiuto per gestire e superare le fobie

Il Counsellor utilizza dei metodi molto efficaci per la gestione e l’eliminazione dell’ansia: innanzitutto attraverso una serie di colloqui, il professionista raccoglie informazioni sull’entità del disagio vissuto dal cliente, su come lo percepisce e le conseguenze che ne derivano, e nello specifico quali obiettivi intende raggiungere per risolvere il problema. Si andrà poi ad indagare, nel vissuto del cliente, se è rintracciabile un evento specifico, o una serie di eventi, che possano aver provocato tale stato d’ansia; il counsellor spiega poi al cliente che cos’è l’ansia, come si manifesta, e quali possono essere le strategie utili per affrontarla.
Tra i metodi utilizzati, ve ne sono alcuni che prevedono l’utilizzo di immagini mentali e di tecniche di rilassamento che lavorano direttamente a livello inconscio, trasformando quelle situazioni che provocano uno stato di preoccupazione o di ansia. Il metodo dellaDesensibilizzazione Graduale permette di affrontare la situazione temuta a piccoli passi, dando il tempo e la possibilità all’inconscio di sostituire il sentimento di paura con un’emozione di accettazione e tranquillità, in relazione alla situazione che si tendeva ad evitare. Inoltre, poiché l’ansia è spesso il risultato di rabbia accumulata nel tempo e non espressa, vengono utilizzati dei metodi che lavorano sulla rabbia repressa e che servono, da una parte, per re-indirizzare la rabbia al mittente che l’ha provocata, nella privacy della propria psiche, e dall’altra per dare al proprio bambino interiore un nuovo genitore, più protettivo. Tali metodi aiutano a diventare genitori di noi stessi, riappropriandoci in questo modo dell’ infanzia perduta e recuperando l’autostima.
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BUONA VITA A VOI

Vincenzo D’Angelo: Counselor ad approccio sistemico integrato 
all’armonia posturoemozionale funzionale, Life-Mental Coach, Naturologo , 
operatore shiatsu, massaggiatore olistico, operatore Wassage.
conduttore di gruppi di E-Motion e Yoga della Risata 
TEL.  :  338-8809519 
professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013.
 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013"